Ottima la serata della serie L’ altra Italia – percorsi di poesia contemporanea nello SpazioAcàrya di Como con la partecipazione della poetessa Elisa Biagini di Firenze, che ha proposto una serie di letture dai suoi ultimi due libri di poesie: L’ ospite e Nel Bosco (editi entrambi da Einaudi). La protagonista della serata si è rivelata una persona molto cordiale e simpaticissima, e soprattutto, si è rivelata un’ autentica professionista, capace di mettersi sullo stesso piano del pubblico presente e dialogando con loro, coinvolgendolo, facendolo entrare nella poetica interiore della sua ricerca letteraria e psicanalitica e, prendendolo per mano, lo ha condotto nei sentieri e nella genesi delle sue liriche. Il dibattito è stato molto costruttivo, cui ha seguito un’ altra serie di letture inedite, estrapolate dalla sua ultima fatica poetica probabilmente in uscita nel 2013 dove, la personalità del poeta tedesco Paul Celan, la figura del nonno minatore visto come simbolo di “una discesa nell’Ade” sulla scia del suo conterraneo e sommo Alighieri, emergono in una ricerca delle proprie radici, culturali e sensitive, per ritrovarsi infine nella stanza dove si rifugiò Emily Dickinson; quasi per fermarsi ad inquadrare il dramma di questi ultimi anni, dove lo scollamento della cultura dalla realtà, rimane prerogativa di una lotta in cui lo scrittore non può sottrarsi, anzi, è chiamato con la sua parola, in prima linea, per manifestarla… sempre. Insomma, una serata splendida e coinvolgente. Mi spiace chi se l’ha persa, ma sicuramente Elisa sarà ancora nostra “ospite” per un prossimo incontro futuro.
Da L’ ospite
tra noi la voce non
conduce e arriva, come
phon dentro l’ acqua,
ma si ferma come
d’ interruttore,
acceso o spento
a casaccio. Noi due
siamo un paese
sotto embargo,
che vive di parentesi e
silenzi, di blackout,
sì che quando la luce poi
ritorna, noi ci si è già
dimenticati cosa dire.
(…)
quel tavolo,
le sedie, i cento
soprammobili, sono
il tuo corpo, ogni
pezzo uno specchio
che ti dice, acqua di piatti
che non riflette
gli occhi.
da Nel bosco
succhio il vetro per meglio
vedere, perché la lingua
sia scia nel fondo del
bosco:
mi mangio la mia strada
via di qui.
(…)
metti il cappuccio
per chiudere le
orecchie, per
non sentire il
fuori: chiuditi,
bimba, torna
tonda e da
uovo sii
sasso,
ascoltati l’ eco
nella tua buccia
dura.
(…)
(vieni,
leggiti
nella zampa: lo
specchio del
non-visto
ancora).
Elisa Biagini
Grazie Tonino per questo dono! ” noi due/ siamo un paese / sotto embargo / che vive di parentesi e / silenzi…di blackout/…” Mi sembra cio che sto vivendo …questa situazione assurda quasi…la Poetessa colta e dalle tematiche piu variate , avrà tantissimo da offrirvi e non sarà mai abbastanza per comprenderla a fondo! Grazie del saggio che mi hai donato! Un abbraccio a te e tutti gli ACaryani con affetto e sincera amicizia! Siatemi sempre vicini in poesia…
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non ti preoccupare, non ti abbandoneremo mai
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