I DISCORSI DI IERI
La sera apre e chiude in fretta
le porte
dietro al mondo degli altri
e nessuno ricorda le parole
pronunciate nelle ore di luce
La notte cambia sempre
i contorni delle montagne
e quando l’aria scende sulle valli
rimarrà il buio
dentro a quello che avevamo detto
Rimarranno le speranze
identiche alle foglie
che ci hanno abbandonato
A volte
l’alba tarda ad arrivare
come se i peccati
fossero dei sogni muti
che decifriamo troppo tardi
e le voci
si ridesteranno ancora
intorno all’inquietudine
di ricominciare a parlare
a guardare
per nascondersi di nuovo
Alla fine il sole arriverà
come d’abitudine
e nessuno si chiederà
perché il tempo
si ripropone identico a se stesso
uguale ai nostri discorsi
dimenticati
Antonio Bianchetti
Ha costruito tu questa fotografia?
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non sono così bravo… per le immagini che vedi nei vari post basta passarle sopra il cursore per conoscere l’autore (almeno per quelli che conosco). Questo di chiama Daniele Cascone ed è straordinario. Ti lascio anche il link se vuoi curiosare nel suo interessantissimo sito: http://www.danielecascone.com
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“nessuno si chiederà
perché il tempo
si ripropone identico a se stesso
uguale ai nostri discorsi
dimenticati”
Stasera è lacerante.
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vedi… se ci stiamo parlando, abbiamo già messo da in un angolo l’incomunicabilità. Il nostro è un corpo straordinariamente complesso, ma che ha la particolarità di cicatrizzare ogni ferita o di illuminare ogni angolo buio della nostra esistenza. Anche di notte c’è sempre qualcuno che ci parla, perché tutte le ombre possiedono un’anima. Ciao…
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