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La Fantascienza rappresenta quella porta mentale, quella soglia che, una volta aperta, ti lascia entrare nel mondo affascinante dell’impossibile, nell’universo dell’immaginazione oltre ogni limite, nelle barriere abbattute del sogno. Però, spesso, è anche l’anticipazione di un futuro prossimo venturo, la preveggenza di quello che accadrà, l’analisi spietata di come cambierà il nostro presente… inesorabilmente. Per questi motivi la  Guida alla letteratura di FANTASCIENZA a cura di Carlo Boldoni pubblicata dai tipi di Odoya (straordinaria Casa Editrice con un catalogo bellissimo: musica, sociologia e letteratura d’avanguardia veramente da incorniciare  http://www.odoya.it ), rappresenta una vera e propria Bibbia per gli appassionati di questo genere. Letteratura dicevamo, ma anche filmografia a non finire dentro a una sorta di sinergia molto collaudata in questo settore. Ed ecco che in queste pagine troviamo proprio tutto quello che c’è da sapere, dall’A alla Z e oltre. Suddivisa per settori: Alieni; Androidi; Apocalissi; Computer; Cyberpunk; Doppio (replicante); Fantascienza italiana; Genetica; Guerra; Immortalità; Invasioni; Invenzioni; Investigazioni; Mondi perduti; Mostri; Mutazioni; New Wave; Paranoia e complotti; Politica; Poteri paranormali; Religione; Scienza e pseudoscienza; Sesso; Sovrappopolazione; Sociologia; Space opera; Superuomini; Ucronia/Storie parallele; Universi paralleli; Utopia e distopia; Viaggi nel tempo; ripercorre la storia della fantascienza dalle sue origini fino ai giorni nostri, con una semplicità e nello stesso tempo, con un approfondimento culturale molto professionale, cercando di cancellare lo stereotipo che da sempre ha accompagnato questo tipo di narrazione, relegandola nella letteratura di genere.

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La particolarità interessante è come è stata scritta: ogni “voce” è autoconclusiva; ogni capitolo si legge come un racconto, come se nell’elencare e discorre delle varie tematiche, dei libri e dei film, si interagisca con essi fino a diventarne parte, costruendo un altro libro e un’altra idea di recensione. Di conseguenza un grande plauso va fatto al suo curatore Carlo Bordoni, sociologo e giornalista, docente universitario, direttore della rivista IF. Tra le sue pubblicazioni  ricordiamo “Stephen King” (del 2002), “La dismisura immaginata” (del 2009) e “La società insicura” (del 2012). Sorprendente è la scioltezza del linguaggio usato che non annoia mai, anzi, incentiva la lettura e la voglia di approfondire attraverso i vari rimandi, link e citazioni.

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Chiaramente tutto questo non dev’essere confuso con la Fantasy, perché la fantascienza (termine del tutto italiano, pare coniato da Giorgio Monicelli, che deriva dall’anglosassone Science-fiction) ha delle regole ben precise e basilari che non vanno contravvenute. Come esempio potremmo prendere la saga di Star Trek, ebbene, pur essendo un telefilm prodotto negli anni ’60, gran parte di quello scritto in quelle sceneggiature, dalle cose più semplici come i telefonini e le porte automatiche, fino alle tecnologie più complesse, si è avverato, manca solamente il teletrasporto e la velocità a curvatura. Perché se si decide di superare la velocità della luce, si dev’essere consapevoli che si va contro la legge della relatività; ed ecco che espedienti come i tunnel quantici e la curvatura dello spazio-tempo sono a tutti gli effetti delle teorie percorribili, contemplate negli scritti della fisica; di conseguenza non è detto che un giorno, il teletrasporto e la velocità a curvatura, si avverino come si è avverato tutto quello che ha scritto Jules Verne a suo tempo. Se si scrive con la consapevolezza che le leggi della fisica sono dei fenomeni alla nostra portata e come tali vanno ricercati, miscelando teoria e immaginazione, senza stravaganze sconclusionate, si ottiene qualcosa di credibile vicino a un ragionamento interessante. Non è casuale che la fantascienza rimasta nella memoria collettiva è proprio quella che ha predetto il futuro. Scrittori come Dick, Ballard, Brunner, Orwell, Bradbury, Matheson, sono ormai ritenuti romanzieri degni di essere inseriti nei grandi nomi della letteratura mondiale.

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Ormai: “la fantascienza ha cambiato il mondo. A partire dalla fine dell’Ottocento, quando i primi scrittori hanno cominciato a immaginare un futuro dominato dalla macchina, dalle scoperte scientifiche, da vettori capaci di vincere la gravità e viaggiare nello spazio, questa narrativa ha contribuito a costruire il futuro dell’uomo nell’era della tecnica, anticipando invenzioni, scoperte, e mettendo in guardia contro i rischi della meccanizzazione.  Ma anche la fantascienza è cambiata. Si è fatta adulta: dai “pulp-magazine” da pochi centesimi, attraverso la narrativa d’intrattenimento è approdata alla letteratura ufficiale, e entrando a pieno titolo nelle scuole, nelle università, nelle biblioteche e nelle cineteche, rappresentando, al pari di altre opere della creatività, l’intuizione e la complessità del pensiero umano. Oggi la fantascienza non è solo divertimento, ma anche occasione di conoscenza, critica sociale, riflessione sul nostro futuro.”  (dalla prefazione)

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E se la fantascienza ha cambiato il mondo, ora, questo mondo ha cambiato la fantascienza… Dagli esordi pionieristici fino alla complessità dei giorni nostri, per non fermarsi, per entrare dove tutto è possibile, per oltrepassare quella soglia che in fondo, poi, è sempre quella del giorno dopo.

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