Immagine dal film “Nebraska” di Alexander Payne
CERTE MIE BEVUTE
Certe mie bevute solitarie
sono come assoli di rumor bianco e birra nera
dove il tempo ti urta la spalla per attaccare briga
e il serpente velenoso degli occhi attende
accoccolato sul fondo del bicchiere
Certe mie notti
sono come corridoi di manicomi
dove le urla colano lungo i muri
e i ragni fili dell’ombra tessono tele affilate
sul ventre dei folli
Certi miei giorni
sono come chiese sconsacrate
dove dio ha da tempo abdicato
e topi ebbri di vino salato s’accoppiano
frenetici sull’altare
e il fondo del bicchiere gira
e gira come l’occhio di un caleidoscopio rotto
e dentro ti vedo
bambino-uomo-bambino
dimenticato e solo
come il pezzo difettoso di un “puzzle”
lasciato sempre sul fondo della scatola
e li dentro ti vedo
mentre alzi lento e sicuro il fucile
per pareggiare i conti
mentre la folla urla
Certe mie urla sono come preghiere
ricamate di bestemmie
non preoccuparti dio non sto parlando con te
ci siamo già guardati negli occhi
e non ci siamo riconosciuti
Massimo Isola
che schianto di poesia!
E che foto!
Anche l’immagine di testata … bella!
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parole e immagini sono due armi…
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Ohhh..parole immagini da…urlo proprio 🙂
Molto bravo questo poeta, mi piace
Ciao
Buon domani
.marta
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buon oggi… ciao!
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