In Canada la TD Bank si è resa protagonista di un’iniziativa sorprendente, soprattutto in un periodo di crisi come questo; ma in fondo, quando tutto viene trattato con dolcezza regalando sogni alla gente, anche inaspettati, probabilmente queste persone difficilmente dimenticheranno il nome dell’istituto di credito in questione, e a lungo termine la sopracitata Banca ne trarrà profitto, perché il cliente non scorderò tale gentilezza. Sicuramente lo scopo è anche pubblicitario perché sembra di vedere quei reality lacrimosi in cui vengono infarcite le nostre televisioni, ma pare sia tutto vero, anche perché troppo spesso siamo disabituati a dolcezze del genere, con la conseguenza di farci sorprendere dall’anomalia. In sintesi la TD Bank ha deciso di premiare i clienti più fedeli delle sue filiali, ma in senso traslato anche i più bisognosi, invitandoli a provare nelle sedi di Toronto, Montreal, Calgary e Vancouver un nuovo tipo di Bancomat, il quale, invece che elargire soldi ha regalato sogni. Chiaramente tutti i clienti invitati a provare questa nuova “macchina” erano stati precedentemente studiati da un pool di esperti della Banca stessa, riuscendo ad individuare bisogni, debolezze, necessità, passioni e altro ancora. La conseguenza è stata che giunti di fronte a questo “sportello meccanico”, le persone invitate hanno avuto la sorpresa di un regalo legato alla loro stessa vita: chi ha avuto solamente dei fiori perché inguaribilmente romantica, chi il biglietto del concerto del suo cantante preferito e chi addirittura la presenza del campione sportivo idolatrato da sempre, e via di questo passo, fino alla commovente storia dell’anziana madre a cui viene donato un biglietto aereo per raggiungere la figlia malata, insomma, sarà anche una trovata pubblicitaria, ma se ogni tanto qui da noi qualcuno preposto ad attività imprenditoriali si renderebbe partecipe verso i suoi clienti con iniziative del genere, non sarebbe proprio male. Spesso, anzi troppo spesso, riceviamo bollette, ingiunzioni, tasse, imposte sui nostri depositi altro che regali di questo genere. E poi ancora telefonate solamente promozionali, commerciali, senza senso. Qualcuno potrà obbiettare che è stata controllata la nostra privacy, ma tanto a nostra insaputa lo fanno sempre. Allora preferisco un po’ di dolcezza e un sorriso, che non guasta mai.
🙂
Un proverbio eskimo (guarda cosa tiro fuori oggi) dice che i regali rendono schiavi gli uomini, così come la frusta per i cani. Io, che sono il tipo che si taglia le ghiandole esterne per far rabbia alla moglie, vedendo uscire dal bancomat, non so, il bootleg -inesistente- di Reed con la Miodnight Band, entrerei nella banca gridando “come vi permettete?”.
Ma io non ho neanche il bancomat, neanche la carta di credito, a me non succederà.
Comunque, a te cultore di S.F. , non sarà sfuggito che questa notizia sembra un romanzo di Dick.
P.S. Dici che potrebbero procurarmi un vinile 180 gr di The Good Son?
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ascolta, per quanto riguarda il vinile 180 gr di Nick Cave, non andare fino in Canada (almeno che non vuoi fare un viaggio di piacere) perché organizzo una colletta e te lo regaliamo noi. Per quanto riguarda invece l’idea di un romanzo di P.Dick… Wow!!! ma lo sai che mi stai facendo venire la voglia di scriverlo, almeno un racconto intendo… uuuhm, ci devo pensare, perché l’idea non è davvero male.
Se poi i regali rendono schiavi gli uomini, beh… in fondo lo siamo già, meglio con i regali allora!
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un po’ di dolcezza e un sorriso, che non guasta mai. ben detto! bello questo articolo! e io pensavo che ho finito di leggerti … ok, non ho finito 🙂
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🙂
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