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Io sono proprio malato perché riempirei la casa di libri… come li chiamano: accumulatori compulsivi? e non solo, la riempirei anche di vinili: doppio accumulatore compulsivo; e di fumetti: triplo accumulatore compulsivo; e qui mi fermo, altrimenti se inizio a citare le riviste d’arte e di grafica e DVD, devo aprire il tetto. Si è vero: sono malato, molto malato ma, chissenefrega (!) sono contento di esserlo e ognuno deve vivere la gioia nella sua pazzia. Una volta in un convegno chiesero a uno psichiatra ce c’era più follia nella poesia o più poesia nella follia, e lui, lapidario rispose: “il folle è folle e basta”. La solita fredda deduzione scientifica… Invece in mezzo a tutto questo ben di Dio c’è tanta di quella poesia da rimanere intontiti come successe a Stendhal…

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Quando misi su casa con mia moglie, conoscendo lei la mia cronica e irreparabile deviazione mentale, mise subito le cose in chiaro, mi disse: “quello è il tuo studio e tutta la tua “robaccia” te la gestisci lì, il resto della casa lo gestisco io”  – il solito egoismo femminile che ti mette con le spalle al muro, ma la convivenza è anche questa e dovetti accettare. Io però le feci sottoscrivere un altro patto, perché se lei doveva entrare nel mio spazio doveva munirsi di passaporto con tanto di firma e timbro del sottoscritto, giusto per lasciar intatti i confini. Ho fatto bene, vero ?!  Poi purtroppo col tempo mia moglie è venuta a mancare per una brutta malattia e nonostante questo, il confine rimase intatto per un po’ di anni, quasi a non voler infrangere quel silenzioso patto. Poi però, in maniera clandestina, qualche libro ha iniziato a passare il confine e ha creato una sorta di contrabbando con gli altri, con un passaparola che, se all’inizio, era una forma di vanto dei più coraggiosi, alla fine, hanno dilagato, invadendo tutta la casa.

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Ve lo avevo detto: sono malato, non stupitevi di questo, cosa ci posso fare se quando vedo libri o vinili incomincia a frullarmi il cervello? Però a questo punto bisogna fare una distinzione importante: se nei mercatini del vinile si cercano solamente delle rarità o proprio quel disco che ti mancava nella collezione, per i libri è un’altra cosa, perché, solitamente, nei banchetti dell’usato è tutto il contrario; c’è tanta fuffa e devi saper cercare l’edizione e il titolo interessante. Però, quando vedo la scritta “LIBRI AL Kg” mi viene un tuffo al cuore !  Ma come dico io, li trattano come le arance? Ormai non c’è più remissione per nessuno e bisogna rassegnarsi. Proprio per questo mi sento come quei partigiani di Fahrenheit 451 e sotto la mia forma cerco di salvare anche i titoli più strani per il proseguo e la salvezza dell’umanità. Codice Genesi, vero!!?

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Infatti, proprio per questa mia propensione votata al sacrificio mi sono lasciato corrompere e tra una spesa e l’altra mi è capitato fra le mani un volumetto carino di Ernst Willhelm Heine dal titolo “A Bordo del Titanic”, con tutta una serie di racconti così fulminanti da rimanere folgorato anch’io, e ve ne regalo uno per voi, brevissimo…

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Tredici

Mia madre dice: “il tredici porta sfortuna”. Ha ragione. Io lo so perché ho tredici anni e avere tredici anni è proprio una sfortuna.
Quando mi comporto come un bambino, mi dicono: “non fare il bambino!”. Se mi comporto come un adulto, allora mi dicono: “ma credi di essere grande!?” A tredici anni non sei né grande né piccolo, né girino né rana. Sei un povero sfigato. A tredici anni non hai ancora la barba, ma il tuo viso non è liscio, è pieno di brufoli. Hai una voce molle da bambina, e nello stesso tempo da  un’altra parte sei bello duro.
La nonna mi ha regalato cento euro. Mi ha detto: “facci quello che ti piace di più”. L’ho presa in parola e sono entrato in un Eros-Center. Mi è piaciuto molto e il denaro è stato speso bene. Mamma dice sempre: “cerca d’imparare qualcosa nella vita”. Ebbene, nel club a luci rosse ho imparato delle cose, ma vi dico, delle cose che mi hanno cambiato la vita più di tutti i miei insegnanti di scuola messi assieme. Se papà lo sapesse! Mi ha proibito di entrare in questo luogo, perché ha detto che ci sono cose che a tredici anni è meglio che io non veda. Aveva ragione: ho visto lui.

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Va bene, va bene, non ci sono solo i libri, bisogna anche distrarsi di tanto in tanto, sta di fatto che uno scienziato sentenziava che l’animale durante un atto sessuale, proprio in quel preciso momento è vulnerabilissimo, facendo si che per non essere alla mercé dei suoi predatori risolvesse l’orgasmo più velocemente possibile… Scusate, ma allora ho ragione io. Volete mettere in relazione una sveltina con tutta la durata della lettura di un libro?

libri al kg-3Tutte le foto sono prese dal web

Dimenticavo, quando vado in ferie, mi porto sempre due valige, una piena di vestiti e il necessario, e un’altra piena di libri, ma proprio piena, perché, ve l’ho detto, sono malato, molto malato e sono felice così…
Salute ragazzi

il Barman del Club

51 Comments on “I LIBRI AL Kg

  1. C’è stato un periodo in cui anch’io sono stato così, tremendamente compulsivo, poi mi son dato una calmata.
    Gran post, onesto e sincero.
    E mi spiace per la tua perdita😞

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    • certo certo, alla fine ci diamo una calmata tutti, anche se mi piacerebbe davvero avere delle librerie che dal pavimento arrivassero al soffitto con tutte le pareti piene di libri. Purtroppo bisogna come sempre mediare anche con noi stessi ed essere felici lo stesso.
      Grazie amico…

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  2. una valigia piena di libri è pesantissima!non faresti una cosa del genere, anche se sei malato, se abitassi a Venezia: qui le valige bisogna per forza portarle o tirarle a mano, non c’è l’auto sotto casa…comunque, per quanto riguarda i libri e non solo, sei identico a mio marito, anche lui è un accumulatore seriale, solo che io non me ne sono accorta in tempo, così non ho fatto patti e la mia casa è piena di libri dappertutto, tranne che in bagno e in cucina!

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    • vabbeh dai, vuoi mettere tutto quel colore che ti circonda, e poi in fondo puoi ricattarlo, almeno la polvere falla fare a lui… libro dopo libro mi raccomando.
      Per la valigia poi ora ci sono i trolley, comunque va beh ho esagerato, perché nella vita bisogna usare anche l’ironia…
      Sei di Venezia? Bellissimo !

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      • Bellissimo si, questa mattina l’acqua alta ha superato i 110 cm,per fortuna non dovevo uscire! Comunque, anche se ci sono orde di turisti, si può sempre trovare un’ora e uno spazio per godere momenti speciali.
        Tu vivi a Bologna? È una bella città, la conosco appena ma ho bei ricordi drl suo centro storico

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        • mi spiace non vivo a Bologna ma a Como, e anche noi di acque ce ne intendiamo, sia alte che basse, ma cosa vuoi farci dall’esterno tutto è sempre più bello e in fondo ognuno di noi sa quali sono gli angoli più interessanti della propria città…

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  3. Eh, ogni tanto anche qualche pdf, per gli autori fuori diritti, giusto per non accumulare troppa carta. Ma qualche pdf l’ho stampato perché non sono abituato a leggere sullo schermo…

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  4. E non posso che capirti, barman. La mia casa è invasa dai libri, ce ne sono in ogni stanza. Ho persino messo una libreria in bagno. Se compro un altro libro… devo uscire io di casa… Ma, d’altra parte, chi vuol scrivere deve prima amare la lettura, e io la amo… Oh, quanto.
    Un abbraccio forte, questa volta dalle Dolomiti. 😊

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  5. E’ una malattia sempre piu’ rara, a quanto pare, ma possiamo sempre sperare di contagiare qualcuno, in questo caso sarebbe un bellissimo contagio! Anch’io ho libri in ogni dove, bagno, cucina e corrido compresi. Poi in questo periodo non riesco a leggere tanto, ma tornera’ il tempo giusto!
    Buona serata
    Alexandra

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    • il discorso della fine del libro è come quella del disco, alla fine il “vinile” è ritornato anche solo per un discorso collezionistico, e nell’era del digitale sembrerebbe un miracolo, eppure, è ritornato. Anche del libro dicono la stessa cosa; le librerie chiudono, le grosse catene riducono gli spazi, sembra un processo irreversibile, ma sono convinto che il libro esisterà sempre, solamente per il fatto che non possiamo trasferire tutto il nostro sapere sopra degli impulsi elettromagnetici. Basta una tempesta solere per cancellare il tutto, e questa non è fantascienza. E’ giusto che chiunque di noi abbia la possibilità di scegliere il suo supporto preferito.
      Grazie Alexandra speriamo di contagiare quella piccola parte di umanità che crede ancora nella cultura, che sia un passatempo o un vero impegno personale 🙂

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  6. la vera follia sta nella incapacità di “leggere” il mondo che ci circonda. Leggere lo fai con un disco, un libro, una poesia su un foglio di quaderno, una lettera o con una persona che incontri per la strada.. quando mi chiedono cosa faccio nella vita io rispondo sempre “leggo il mondo”, e sono seriale anche io. Un abbraccio, Bro.

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  7. Anch’io sono malata di libri, ma pare che sia una colpa spendere per questo. Mia madre me l’ha sempre detto: “ma che te ne fai di tutti quei libri, prendono solo polvere!” Mica l’ha capito che mi sento a mio agio solo se sono circondata da muri di carta.

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    • è sempre il solito discorso: le persone non si mettono mai dalla parte dell’altro, guardano le cose sempre dal loro punto di vista. Io personalmente non sono così, se un mio amico ha una passione tutta sua, lo ammiro, perché frequentandolo apprendo qualcosa di diverso dal mio modo di pensare, così come dovrebbero fare loro insieme a me. In fondo, leggere è sempre un piacere, ma anche un arricchimento culturale molto più profondo, che può variare dal divertimento, al serio senza fronzoli…..
      Mi raccomando, non fermarti, intanto, fra una pausa e l’altra, ti offro da bere (!!!) 🙂

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