Vi porgo questo bellissimo post sull’epopea di Woodstock che merita di essere letto….
Dal blog: “Cose Preziose – senza la musica, la vita sarebbe un errore”
“Erano solo degli sfigati“ Era l’estate dell’89 e la mia amica Simona, vedendo in tv i reportage del ventennio di Woodstock, con tanto di frikkettoni e canne al vento, buttò lì la sua frecciata, senza degnare nemmeno un attimo i contorcimenti di Joe Cocker. Non risposi: un po’ perché ero consapevole della distanza quasi siderale […]
Uh! seguo subito quel blog!
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si merita
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Hai letto la storia di quella coppia che si conobbe a Woodstock il primo giorno (lui diede un passaggio a lei e rimasero insieme per tutti i seguenti anni a venire fino a oggi) e finalmente hanno rintracciato una loro immagine al concerto (che era di solo qualche ora dopo il loro incontro e già sono abbracciati ahahah) nel documentario, e se ne sono accorti guardandolo, così non so quale rivista li ha ritratti nella stessa posa oggi?
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è pieno di queste storie, e pensa che allora non sapevano di rimanere abbracciati a un pezzo di Storia presente. La vita a vuole è strana e nello stesso tempo bellissima (!)
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“la vita a volte…”
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sì, hai ragione, è bellissima. Anche l’espressione “restare abbracciati a un pezzo di Storia”, niente male! 😉
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Penso che il festival abbia chiarito che era il migliore di tutti. I cantanti che hanno suonato, la maggior parte sono leggende. Per la mia generazione, gli anni ’60 e ’70 rappresentavano la musica che scuoteva il mondo del rock. Dovrò leggere il libro con nient’altro
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a dire il vero ce ne sono stati altri, magari meno pubblicizzati, però bisogna dire che l’effetto che Woodstock ha avuto negli anni successivi, è stato veramente eccezionale. Evidentemente, la forza della musica non ha eguali per quanto riguarda il messaggio che trasmette, che sia poesia o semplice sfogo, passione vera…
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