il trionfo della morte

Cosa devo dirvi ragazzi, mi hanno chiuso il locale: sapevo che sarebbe finita in questo modo, visto l’allargarsi del contagio.
Il problema è che stiamo entrando in un discorso complesso, che riguarda non solo la nostra salute, ma l’egemonia internazionale, con tutti i risvolti socioeconomici derivati dalla pandemia, perché, una volta erano le guerre a ristabilire gli equilibri mondiali,  ora sono il PIL e lo SPREAD, e a rimetterci, sono (o saranno) sempre i più deboli.

Danza-Macabra
E’ risaputo che un ricco deve avere sempre un povero per poter eccedere nelle sue ricchezze, e non è casuale che le varie crisi dell’ottocento, sono state accomodate con il colonialismo che ha risolto e tamponato i problemi. Con il novecento sappiamo com’è andata a finite, tanto che se da una parte i vincitori e i vinti si sono spartiti il pianeta, dall’altra lo sviluppo culturale è riuscito a emancipare i popoli sottomessi, i quali, una volta liberatasi dai vecchi padroni, hanno dovuto fare i conti con un nuovo tipo di colonialismo: quello economico.

il trionfo della morte e la danza macabra

Non mi addentro in un discorso che meriterebbe più di un post, o perlomeno nelle analisi che dovrebbero fare degli specialisti, ma volevo capire cosa succederà dopo questa psicosi che ci circonda, perché sembra che certi virus arrivino nei momenti giusti, così come certe guerre.
Mi ripeto, l’emergenza c’è e va controllata, però mi chiedo:  è possibile che un uomo solo abbia scatenato questo disastro? Perché ce ne siamo accorti quasi subito, cercando di controllare tutto. Lo abbiamo sottovalutato?  Forse… Ci abbiamo riso sopra?  Anche…  Perché non è capitato solo da noi, e vediamo come continuerà in altri paesi.

Trionfo_della_morte,_già_a_palazzo_sclafani,_galleria_regionale_di_Palazzo_Abbatellis,_palermo_(1446)_,_affresco_staccato

Come succede ogni volta, c’è bisogno di un capro espiatorio per giustificare un cambiamento, o una drastica presa di posizione. Se sono riusciti a far fallire la Grecia e l’Argentina prima di noi, con altre scuse, ora, l’opportunità che capiti anche a noi gli è stata servita su un piatto d’argento. Altri stati si risolleveranno. Noi non lo so… Tra l’altro se dovesse durare ancora non oso pensare quale sarà la risposta dell’Europa e soprattutto dei Mercati. Tutto per la gioia dei nostri soldi e dei nostri risparmi. Se prima delle misure drastiche non le avrebbe accettate nessuno, ora, come ci comporteremo se ci chiedessero dei sacrifici per risollevare la Nazione?
In questi giorni girano per la rete delle catene molto carine per tenere unita l’Italia come popolo, riferendosi al fatto che ci siamo sempre risollevati. Ma senza l’aiuto di altri non potremo farcela; almeno, dipende sempre da come continuerà il tutto.

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Con la morte non si scherza, ma anche con la povertà, soprattutto quando è indotta, e non mi addentro nelle varie pandemie del ‘900, tipo “la spagnola” del ’18; “l’asiatica” del ’55 e “la spaziale” del ’69, anche perché queste  influenze via via si sono propagate, mutate, rigenerate sempre in ogni inverno, in tutti gli anni.  Ormai lo sappiamo, gli sforzi della case farmaceutiche sono rivolte a guarire il raffreddore e non i tumori, perché certe cure i ricchi se le possono permettere, i poveri no. E se uno muore, ce n’è subito pronto un altro a sostituirlo, mentre se ci ammaliamo d’influenza, non produciamo e siamo un costo per la collettività.
Siamo esseri deboli, vulnerabili, tecnicamente fragili, e siamo in testa alla catena alimentare solamente per la nostra intelligenza. Però, basta un animaletto microscopico per farci conoscere tutti i nostri limiti.

la peste e lo scorpione

Che vi devo dire: visto che siete in casa e per farvi aumentare l’angoscia, mi sembra giusto ritornare a leggere i grandi classici del caso, tipo “L’ombra dello Scorpione” di Stephen King, o “La Peste” di Albert Camus, così ci renderemo conto veramente cosa succederebbe nel caso di una pandemia su larga scala, se questa dovesse continuare. Letteratura? Fantascienza? Fiction? Non lo so. Se invece vorrete guardarvi un bel film, evitare di farvi fregare con i soliti lungometraggi tipo “virus letale”, “il virus assassino”, “il ritorno del virus” o “porno-virus”. Guardatevi “Contagion” di Steven Soderbergh, il quale, oltre a un cast d’eccezione, entra nella trama di un’epidemia in maniera professionale e originale, pur essendo un prodotto hollywoodiano con i suoi buonismi, e la sviluppa così come dovrebbe accadere nella realtà. Almeno vi tranquillizzate, tanto è solo finzione… o no?

contagion-film

Proprio oggi nell’incontrare una mia vicina di casa, lei ha fatto una deviazione talmente larga che ancora un po’ circumnavigava tutto il condominio: “…Tranquilla !” le ho gridato “…ho solo malattie veneree !  Mentre ieri sono salito in ascensore con un’altra mia vicina che, nel vedermi nonostante la mascherina, mi ha guardato come se fossi uno zombi (senza chiedermi se fossi carnivoro o vegetariano). E nel sussurrarmi con voce tremante se stessi bene, le ho risposto:“…Abbiam già veduto come, al primo annunzio della peste, andasse freddo nell’operare, anzi nell’informarsi…” Mi ha guardato chiedendosi se fossi già rincoglionito da un eventuale febbrone. Ma si sa, la cultura è sempre lasciata in secondo piano, e si può anche citare un passo de “I Promessi Sposi” del Manzoni, che nessuno coglie l’ironia. Si perché proprio nel romanzo dell’autore milanese, sono descritte benissimo le incompetente delle autorità di allora, durante quell’epidemia di peste, ma anche l’egoismo che episodi del genere portano nei comportamenti delle persone.

cecità e l'ultima spiaggia

E proprio sui comportamenti delle persone, il romanzo “Cecità” di Josè Saramago, e su un altro versante “L’ultima Spiaggia” di Nevil Shute, ci pongono di fronte alla maniera di come cambia la solidarietà fra buoni e cattivi in caso di contagio.
Proprio in questo momento sono sul balcone di casa mia 
perché pare che alle 18 si dovesse cantare tutti “Azzurro”, ma non ho sentito nessuno. Va beh non importa. Ritorno a sentire la mia musica
Approfittate per leggere tanti libri e ascoltare i dischi che amate, perché lo stare insieme a casa porterà questo beneficio, o almeno, tante nascite future per le prossime generazioni, nella speranza che il nuovo secolo non si faccia ricordare come quello della sesta estinzione.

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Io virtualmente servo sempre da bere e allora vi voglio offrire tre “Cocktail da Paura” a scelta, in base alle vostre preferenze, tanto siamo tutti a distanza…
Il primo che chiameremo “Stare alla finestra“: è fatto con 4 cl di Gin, 4 cl di Vodka (anche alla pesca), 4 cl di Lemoncello e 8 cl di succo d’arancia, rossa possibilmente. Miscelate e servite con ghiaccio guarnendo con allegorie di liquirizia e un pizzico di sale sul bordo del bicchiere.
Il secondo lo chiameremo  “4 Modi per Morire“: dovete mettere gli ingredienti uno ad uno in un bicchiere senza mescolarli con quest’ordine: una tazza di caffè espresso zuccherato, 4 cl di crema di Whiskey, 4 cl di Vodka all’arancio e 4 cl di Triple Sec o Cointreau.
Il terzo che chiameremo “Abbiamo Vinto“: lo fate versando 2/3 di prosecco in un bicchiere che poi completerete con il succo di 2 melograni spremuti con lo stesso sistema che utilizzate con le arance, e il gioco è fatto. Semplice e gustoso.
Se invece non volete rompervi le palle, fatevi una bella pinta di birra scura guardando il tramonto dell’umanità dalla vostra finestra di casa.

Domani, dopodomani o fra qualche settimana ci ritroveremo a riconsiderare questa emergenza con quell’insegnamento che dovrebbe servirci per essere più felici domani.
Salute ragazzi !

il Barman del Club

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Illustrazioni:
1) – “Il Trionfo della Morte” di Pieter Bruegel il Vecchio (olio su tavola – 1562) Museo del Prado a Madrid.
2) – “Danza Macabra” Anonimo (affresco – 1490) Chiesa della Santissima Trinità a Hrastovlje in Slovenia
3) – “Trionfo e Danza della Morte Regina” di Giacomo Borlone de Buschis (affresco – 1485) facciata dell’oratorio dei Disciplini a Clusone  – Bergamo
4) – “Trionfo della Morte” Anonimo (affresco staccato – 1446) Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo
5) – “Il Trionfo della Morte” Bruegel il Vecchio (particolare)
10)  “Il Trionfo della Morte” Bruegel il Vecchio (particolare)
11)  “Il Trionfo della Morte” Bruegel il Vecchio (particolare)

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48 Comments on “IL TRIONFO DELLA MORTE

  1. Il grande Piero Angela ha evidenziato delle analogie soprattutto nel modo di contagio con Alien! Ho il ricordo visivo della copertina Adelphi di un libro che mia madre grande Fruit Ridge di fantascienza aveva La nube purpurea.

    Non prenderò il terzo cocktail perché sono convinta che anche se ce la faremo comunque ne usciremo con le ossa rotte perché come hai detto tu l’egemonia del mercato sarà devastante.

    Mi segno Contagion! Se possibile resto sul mio Margarita!❣

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  2. Siamo piccole creature in questo enorme caos cosmico.
    Ho ripreso l’ombra dello scorpione
    E anziché covid19 lo chiamo Captain Trip..lo trovo appropriato, soprattutto nella descrizione di alcuni comportamenti umani…per così dire.
    Mi segno le tue ricette da bere Anto,perché il mio Old non basterà mi sa’… Be brave.Be strong.
    E abbi cura di te.Il locale riaprirà.
    E prima o poi verrò a cercarti Barman.😊

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    • allora io ti auguro il buongiorno e se mi permetti, riscrivo le bellissime parole che hai messo ieri su FB perché sono di una poesia semplice che rimane dentro:
      “…scrivere mi manca, la condivisione mi manca, adesso mi manca pure uscire e fare lunghe passeggiate, ma è bello vedere le persone sono meno distratte, che c’è una speranza di ritrovarsi e ritrovarci, proprio in questa crisi…”
      Penso che sia così, e questo dimostra come siamo importanti e come la cerchia dei nostri amici sia necessaria per la nostra vita.
      Un augurio con un buon cin cin !

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      • Ho imparato nell’isolamento del cuore e non in quarantena, che le persone sono necessarie. Allarghiamo il cerchio…ti abbraccio caro Antonio e grazie per aver accolto le mie parole 💛

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    • Certo, se poi ci aggiungiamo Brugel e le varie “danze macabre” uscite da un’altra epidemia di peste: quella terribile del 1300, che fece 60 milioni di morti. Capiamo perché si sono messi a raffigurare gli scheletri.
      Beviamoci sopra, è meglio !!!

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  3. Cos’è “pornovirus”, cos’è? Ah ah, te lo sei inventato o è un qualche serie zeta della tua gioventù? Almeno mi hai fatto fare una bella risata! Per il resto, bel post che la tocca nei punti giusti e con una bella calma che è quello che ci vuole in mezzo a queste “stupide galline” come direbbe un mio amico battiatiano. I conti saranno fatti alla fine. Lì vedremo cos’era veramente. E’ Nembro che mi lascia perplesso: perché così tanti a Nembro, cos’ha di diverso?
    Chiusa parentesi. Beviamo.
    Giuste scelte i tuoi libri. C’era anche Andromeda (ma ricordo che aveva un inizio avvincente e poi si ammosciava) e adesso vado a rileggerlo che è da anni nell’armadio dei dimenticati. Ciao.

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    • ah ah ah perché non lo hai visto? E poi non confondere le idee… io guardavo solo i porno con la trama 🙂 😀
      Per Andromeda mi ricordo il film degli anni ’70 e allora mi piacque molto, forse perché ero troppo giovane, ma mi sa che hai ragione, iniziava molto bene e poi finita un po’ mollemente, anche se il libro di Crichton, da cui è stato tratta la riduzione cinematografica non l’ho letto.
      Beviamoci sopra e brindiamo alle famiglie dei defunti nella speranza che non duri ancora per troppo tempo…

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  4. Ad essere sincero io tutta questa unità da più parti decantata, questa voglia di aiutarsi tutti insieme ecc. ecc. non la vedo. Tanto per intenderci : facendo la fila all’esterno del supermercato o dei negozi alimentari ho avuto la sgradevole sensazione che fossimo tutti nemici. Dietro le mascherine vedevo solo sguardi torvi, ostili, di gente spaventata e ben attenta a starti più lontana del necessario. Non credo proprio che ci sia solidarietà sociale, credo al contrario che si stia per stabilire un nuovo ordine o una nuova morale del vivere civile. Cioè tutti rigorosamente nemici e lontani. Sarebbe questa la vera triste fine del mondo, molto più triste della estinzione descritta da Nevil Shute.
    P.S. Mi sento tradito dalla scienza !

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    • Certo…. se ti rileggi i brami dei Promessi Sposi sulla epidemia di peste, accadde la stessa cosa nel 1660, o perlomeno, il Manzoni lo aveva immaginato guardando la sua di società, perché penso che di fronte a un pericolo di contagio come questo, tutti lasciano uscire la loro parte malata, quella che hanno dentro, e non quella che vorrebbe entrare per farci disperare, lo siamo già. Accade esattamente il contrario di quando succede un terremoto: in quel frangente bisogna soltanto salvare della gente senza correre nessun pericolo, anzi, la solidarietà consiste nel cercare di salvare più gente possibile sotto le macerie, poi però, per la ricostruzione, sono tutti lasciati soli, così come ora, dove l’aiutarci è solo stare lontani gli uni dagli altri, a parte come sempre chi è in prima linea. Come nelle guerre, da casa la critichiamo e siamo tutti contro, ma sul campo muoiono gli altri.
      Io ho segnato non per caso libri come “Cecità” o film come “Contagion”, dove sono messe in evidenza tutte le nostre devianze. Però dai pensiamo positivo come sempre altrimenti possiamo solo peggiorare. E non so come finirà.
      Intanto un salutone, grazie come sempre di essere passato a bere da queste parti, nonostante le restrizioni 🙂

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  5. un post impeccabile, riflessioni condivisibili, saggi consigli di lettura e non ultima la sapiente scelta delle illustrazioni.E poi mi hai dato anche qualche idea per i cocktail che non dovrei bere ma chissenefrega!…solo che mi manca qualche ingrediente basilare per provarli tutti 🙂

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  6. Stupenda analisi, Antonio. Sintetica, precisa, documentata e ben esposta. In due parole: chiara ed evidente. Grazie anche per i suggerimenti letterari e cinematografici, tra i quali (mannaggia quanto sono ignorante!) posso dire qualcosa solo riguardo a “Cecità”, perché “L’ombra dello scorpione” e “La peste” (anche un grande classico come quello? Sì, purtroppo, sono ignorante) non li ho letti. Mi permetto di segnalare il link a una scrittrice appianese già affermata che forse conoscerai: Miriam Ballerini. E poi ti dico: se non l’hai ancora fatto, misurati con il romanzo o il racconto. Hai tutte le qualità di un buon narratore. A presto su WA, Fb o altro. Buona vita!

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    • Certo tranquillo sarà fatto anche quello, tutto a suo tempo. Si, Miriam la conosco ed è brava. Per il virus invece bisognerebbe fare un post al giorno per tutte le dinamiche che lascia scaturire a livello sociologico, le quali fanno pensare quasi a un esperimento collettivo, anche se la mia fantasiosi troppo infarcita di fantascienza e serie-cult, si lascia considerare. Però altri articoli andrebbero fatti, nel bene e nel male. Buona notte intanto … dovei iniziare a proporre dei cocktail alla camomilla (!)

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  7. Pingback: IL TRIONFO DELLA MORTE — Intonations Cocktail Club 432 | l'eta' della innocenza

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