Le nostre impronte
Le mie mani salgono
ad una ad una sulle tue
Le cercano per sentirsi rubate
dagli angoli remoti
che vogliono abitare
fino a disperdere il bottino
come le impronte impossibili
da cancellare
La stanza si riempie
della nostra identità
e ogni volta si misura
lo spazio rimanente
per essere toccato
dalla voluttà
di un’orma
Non esistono luoghi aperti
dove il calco delle dita
ci imprigiona
senza lasciare traccia
Si rimane
dentro queste mura
in cerca di una breccia
per lasciare ai vivi
un nome che ci rappresenti
un segno
che non ci annienti
Antonio Bianchetti
da “Non so se ho scritto troppo sull’amore”
Quaderno dell’Àcàrya n° 55
Foto prese dal web
sei un grandissimo
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…come tutti i romagnoli ! 😉
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và mò là!
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😀
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Una poesia per cena… Bella.
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anche….. o per sempre (!)
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Devo dire, Antonio, che come poeta inizio a conoscerti adesso. Sei una bellissima scoperta. Complimenti.
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vedi, non si finisce mai di scoprire le persone, e forse il bello è proprio questo… grazie dei complimenti !
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gran bella poesia, devo passare più spesso dalle tue parti 🙂
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sarai sempre la benvenuta !
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Mi eri sfuggito!
🍀🦋
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ahi ahi
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