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D’accordo, è stata una lunga estate strana. Qualcuno potrebbe e obbiettare che le scuse non sono ammesse in questo periodo particolare, dove ognuno di noi aveva o avrebbe bisogno di svago per liberare la mente, e un Bar è il luogo ideale per farlo. Di conseguenza, trovarlo incustodito non è mai piacevole.
Potrei dirvi che ho visto navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannoiser, ma probabilmente non ci credereste: queste frasi sono troppo banali, o perlomeno, troppo conosciute da tutti per un sorriso, eppure, le bottiglie sono rimaste identiche, così come le spine di birra da svuotare, per cui, rivederci è sempre una fortuna. Allora, munitevi di un bel bicchiere e tanta voglia di bere perché una volta che vedrete il fondo, ci sarà sempre un’altra bottiglia per ricominciare…

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La vita si sa, ci corrompe ogni giorno, succubi delle sue innumerevoli sorprese, a tal punto che vittime e carnefici si alternano in base alle situazioni narrate, e ognuno di noi prenderà la parte che più gli sarà congeniale. Non ci sono le mezze misure: tutto dev’essere perfetto !

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Tutto dev’essere a portata di mano, per non dire di bocca, per cui, non lasciatevi intimidire dalla quotidianità, abbandonatevi ai vostri piaceri degustando la passione che avete dentro, lasciandola scorrere come dovrebbe essere: libera e viva, come lo siete voi !

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Io non so se si vive una volta sola o dobbiamo rinascere continuamente, ma se sarà così, allora è meglio godere e goderci di tutto questo nel migliore dei modi, perché se ci scordiamo il passato, il futuro avrà un colore completamente diverso: basta saper bere !

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È importante saperlo fare perché in questo presente complicato, non sappiamo più dove finiscono gli umani e dove iniziano gli alieni, perennemente circondati da cavalieri mascherati e da strani figuri da cui dobbiamo difenderci anche con la fantasia. Ma questo sappiamo farlo bene…

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Ecco perché ci siamo dovuti tutelare, incentivando l’inventiva, la spontaneità, la nostra eterna voglia per non farci sopraffare da un’ordine costituito solamente perché noi andiamo oltre alle regole della paura: noi la paura l’affrontiamo con la nostra gioia.

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E poi state tranquilli, dalle nostre parti niente andrà perduto nel tempo come lacrime nella pioggia. L’acqua scorre e scorrerà dove lo ha sempre fatto, mentre l’alcol ha un solo luogo dove vivere ed esaltarsi, dove premiarsi, dove non morirà, mai !

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Di conseguenza se un luogo a noi caro ce lo renderebbero limitato, parzialmente castigato o peggio ancora chiuso, tutte le prospettive prendono o prenderebbero una prospettiva strana, costringendoci a un vagabondaggio forzato, per non dire di peggio.

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Ecco perché i luoghi sono importanti, anche se le mille luci della città sono sempre intorno a noi, ma non è questo il punto: il punto è la mancanza di compagnia. Si può bere anche da soli, ma è completamente diverso da una bella bevuta con gli amici di sempre.

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Un luogo chiuso equivale ad aprire una porta verso la solitudine, dove sono troppi i pensieri che circondano una persona, per cui, anche i rumori della città, danno fastidio a tal punto da cercare un isolamento maggiore, tanto maggiore è la conseguenza del buio.

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Si fa in fretta a trasformare un luogo abitato in un deserto dell’anima, passo dopo passo, nella disperata ricerca della propria responsabilità, soprattutto pensando alle molteplici conseguenze che si hanno anche nel gestire tale situazione, verso se stessi e verso gli altri.

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E non è una questione di ribaltamento dei ruoli perché a volte ci si rende conto di essere stati recidivi. Se mi guardo allo specchio mi accorgo che in passato ci sono state altre volte in cui questo Bar è rimasto incustodito, quasi fosse un miraggio vittima dell’illusione.

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Fondamentalmente la gente ha ragione: i clienti hanno ragione, sempre. Per cui è difficile scindere la propria attività d’intrattenitore o di avventore, con quella personale. Bisogna privilegiare la felicità delle persone e da questa gioia decidere di non fermarsi.

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Qualcuno ha detto che se il vino non sarebbe importante, Gesù Cristo non gli avrebbe dedicato il suo primo miracolo, ed è vero, concludendo che bisogna ripartire proprio da questo miracolo, giustificando la bellezza di un prodotto millenario, compagno di innumerevoli avventure.

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Ritornando alla nostra storia e dopo tanto ritornare a bere, può capitare di confondere i protagonisti che abbiamo dentro; come se quelli del passato si mischiassero con quelli del futuro, in una sorta di trama unica, la quale, terrebbe conto di ogni singola avventura?

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D’altronde non possiamo farci niente: siamo pedine mosse da mani più grandi di noi, e nella nostra piccola parte possiamo solamente credere che senza il nostro ruolo, anche loro non potrebbero esistere. Per cui che ce ne frega: beviamo, beviamo ancora senza pensarci troppo.

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Può anche capitare che devi dimenticare qualcuno, ma io penso che alla fine è proprio il ricordo di ognuno di noi o delle nostre amicizie più belle a lasciare il segno, e questo segno rimane incancellabile come le sequenze di un film di successo, o un libro importante.

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Si lo so, alla fine è sempre l’amore che muove l’universo, in una sorta di genesi continua attraverso l’energia conservata dentro di noi e pronta a esplodere ogni volta, ma lo ha detto anche Goethe, la vita è troppo breve per bere vini mediocri.

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E allora, diamoci dentro: facciamo all’amore e ubriachiamoci ogni volta cercando quella qualità necessaria per raccontare la nostra storia, perché, citazione per citazione, lo disse anche Bukowski che se alcuni non diventano mai folli è perché bevono vini molto noiosi.

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Allora chiamate le vostre donne più belle, i vostri amici più veri, le vostre compagnie lasciate per strada e poi ritrovate per un brindisi finale, senza nessun nemico da affrontare, senza nessuna questua da mendicare, senza nessun decreto da cancellare.

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Questo Bar è sempre aperto, come la forma circolare dell’esistenza o come una storia che finisce da dove è iniziata: ritrovare e ritrovarsi ogni volta per una bella bevuta in compagnia: con un po’ di musica, libri e film da raccontare, sempre vicini a un buon bicchiere.

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E poi cosa volete che aggiunga: vi ho sempre voluto bene, e allora alziamo i calici, tutti insieme…
Salute ragazzi !

il Barman del Club

25 Comments on “QUESTA LUNGA ESTATE STRANA

  1. “Ho trovato il contatto,
    era solo in un sogno
    e ti giuro sarebbe bellissimo
    se ti toccassi da sveglio”

    Cercavo parole ho trovato una nuova canzone. ‘Contatto’ per rappresentare il mio spaesamento.

    Prima di ogni aggrovigliamento psicologico mi Pesano queste mie braccia che nn possono abbracciare.
    Le espressioni prigioniere di mascherine griffate.

    Blade runner! E tu maestro di-vino!

    Shera

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  2. Quando tutti chiudono tu riapri. Ecco come si diventa il bar più frequentato. Avrei voluto dire che qui “il bere non si paga e non fa male” come cantava Guccini ma poi ho il tuo ultimo post. Non che faccia male intendiamoci ma un po’ agro è.

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