LA TERRA DI MEZZO
Ci portiamo dietro angeli e demoni
visti sui murI
senza prospettiva
per confondere il terrore
dell’eternità
Non c’è sogno e non c’è realtà
Le passioni inseguono sé stesse
e un bacio è collisione
di universi interi
dove precipitare dove amare
Se ci riconosceremo
non so come sarà
confusi e muti per decidere
dove andare o dove ritornare
dove lasciare un’identità
Sopra i volti in attesa
filtra una luce e si stende
sulla porta che si aprirà
E non sarà bardo o limbo
sulla mano intinta
estesa nella libertà
oltre l’impossibile
Basterà dove siamo già stati
un uomo e una donna
purificati
Antonio Bianchetti
da “Non so se ho scritto troppo sull’amore”
Quaderno dell’Àcàrya n° 55

Immagini: James Turrelli – installazione “Geometrie di luce”
Molto bella. Ma nasce come poesia?
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In realtà è parte di una storia con i suoi significati
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Ecco il viaggio. Forse una vita intera a cercare la verità o il senso. Ma dove sta la verità quando la vita stessa confonde le acque? Io sono tra quelle persone che pensano che la verità sta sempre in mezzo, ed è la realtà che sceglie il cuore sempre. Così come venirsi incontro a metà strada, credo sia la formula azzeccata per ri-trovarsi nelle parole giuste e raccontarsi poi il viaggio stesso, attraverso…
“Basterà dove siamo già stati un uomo e una donna purificati”
Questa è la via… Oltre che ad essere un verso che trovo splendido.
Davvero un bel testo Antonio. Buona giornata a te.
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Ti ringrazio Catia, sei molto sensibile, d’altronde ci sono territori in cui ci troviamo nel momento in cui dobbiamo fare delle scelte, anche dopo la vita, perché l’essenza delle anime esiste proprio nell’energia che regge l’universo, con la nostra forza e con quella dell’amore, nel ritrovarsi ogni volta. Buona giornata anche a te.
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In realtà il dopo vita ci consola, pensandolo migliore di un “durante vita, quando finalmente saremo belli e le nostre vesti di un candore edificante, In fin dei conti ogni anima è fatta per ritrovare “l’altra anima” ben oltre i desideri o le illusioni di carni molto limitate. Te la rubo per il domenicale del 13 dicembre. (Ah! Bentornato alla Poesia)
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Mi fai venire in mente una lirica di Tony Harrison, in cui un ladro entra nella casa del letterato per rubare qualcosa di prezioso, ma per la fretta s’impossessa di una valigia e scappa con quella. Quando poi nell’aprirla scopre che era piena di libri di poesia e tutti uguali (preparati per una presentazione), la scaraventò via in preda alla rabbia, mentre il poeta stesso li ritrovò dietro il muro di cinta, ringraziandolo per avergli dato l’ispirazione… Tu ruba pure, hai il mio permesso 😉 anzi, ti offro da bere se vuoi, ringraziandoti per la lettura.
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okkei due Union, una a testa
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perfetto… salute !
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alla tua Antonio!
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