Nel 2011, esattamente dieci anni fa, pubblicai un post dedicato a un bellissimo libro di Angelo Ferracuti: “IL COSTO DELLA VITA – Storia di una tragedia operaia”, incentrato proprio su una delle tante disgrazie avvenute in Italia, e che purtroppo, ogni tanto ricordo perché è inammissibile morire sul lavoro. Volevo proprio terminare quest’anno parlando di questo problema, perché come spesso succede, passata l’ondata emotiva del momento, dimentichiamo tutto troppo in fretta, soprattutto in questo periodo dove si parla sempre e troppo d’altro.
Il potere si sa, deve sempre inventarsi qualcosa per distogliere lo sguardo dalle situazioni delicate, ed ecco che s’inventa i no-global, i no-tav e per ultimo o i no-vax, giusto il tempo per giustificare il suo fine, come in “1984” la finta resistenza, e proprio per questo mi sono sempre chiesto perché nessuno ha mai protestato sulle cosiddette “morti bianche”? Perché nessuno ha mai manifestato davanti a queste tragedie quotidiane? Ragazzi, si parla di 100 morti al mese! Perché?
Io non mi dilungo sull’argomento: volevo soltanto fare una riflessione giunto alla fine del 2021, in cui mi risulta difficile festeggiare. Se volete andatevi a leggere il mio vecchio articolo dove mi sono sfogato. Volevo soltanto aggiornare il bollettino che allora si fermò in quell’anno. 2012: 790 morti. 2013: 660 morti. 2014: 663 morti. 2015: 694 morti. 2016: 1018 morti. 2017: 1206 morti. 2018: 1201 morti. 2019: 1156 morti. 2020: 1538 morti. 2021: 1023 morti. E questi sono soltanto i dati ufficiali, ripeto, quelli ufficiali, perché il bollettino è senz’altro peggiore.
Va bene, mi fermo qui: gli auguri ve li faccio con un post meno drammatico, come faccio tutti gli anni parlando di musica. Per ora rimaniamo un attimo in silenzio…
Caro Barman, sai che proprio in questi giorni riflettevo sul numero delle morti bianche. Sono troppe davvero anche pochi giorni.
Spero che questo tuo post possa far riflettere i tuoi lettori.
Concordo con la tua idea di distrazione di massa. Buonanotte.
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Speriamo…
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🙂
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All’inizio del post ti è scappato un click: pubblicasti…
🙂
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Grazie ragazzo 😉
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Sì, in silenzio ..
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Davvero……
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oltre mille morti anche nel 2021, ma al di là di frasi di circostanza niente
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E’ sempre così… drammaticamente!
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credono che la sicurezza sul lavoro si faccia con la burocrazia, quando introdurranno il reato di lavoricidio?
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Questa si che è una bella idea …
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Ma è una gran brutta cosa
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Quando si muore in queste situazioni, come si può definirle buona cose … ?
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omicidio
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le manifestazioni comunque si fanno. E vengono ignorate. e lo sappiamo che se una cosa non succede sui media, allora semplicemente non succede. auguri.
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Si fanno? Magari per l’emotività del momento, ma non come le solite organizzate. Nel senso che sono movimenti diversi, dettati dal fatto in questione e poi non si ripetono più. E poi sono manifestazioni estemporanee senza un’organizzazione di base. Forse qualcosa hanno fatto i sindacati ma in un calderone più complesso e politico. Solo parole…
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come vuoi, ci mancherebbe. auguri di nuovo.
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Auguri! Vediamo cosa succederà in questo 2022…
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Come al solito, i morti sul lavoro continuano a crescere, perché la vita dei lavoratori viene trattata con noncuranza. Non ci sono deterrenti perché essa venga salvaguardata. Ed ogni volta c’è lo strazio del momento, la gente s’indigna, ma l’andazzo sulla salvaguardia della loro vita è sempre quello: Che pena infinita. Si spera sempre che tutto possa migliorare. Buon inizio di settimana Antonio, Grazia.😊😘
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Si, purtroppo è così, e anche con quest’inizio d’anno la situazione non è cambiata per niente, anzi…
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