Anna von Hausswolff - Live At Montreaux Jazz Festival

Proprio per esordire nelle recensioni del 2022, la performance live di questa meravigliosa interprete, direi che fa al caso nostro per tutta una serie di ragioni. Non tanto perché il dolore e lo struggimento, la pace e l’orrore, il sangue e la poesia, fanno parte di questo tempo: in fondo, da quando esiste l’umanità siamo circondati da questo teatro, o se vogliamo essere più didascalici, da questi sostantivi. La risposta è tutta circoscritta, come ho già anticipato, dalla performance di quest’artista svedese: assolutamente da brividi! Capace di assimilare la presenza scenica di Diamanda Galas, il temperamento di Susan Janet Ballion, la follia di Kristin Hayter, la capacità vocali di Kate Bush, la ricerca formale di Lisa Gerrard e la maestosità di Jansen Floor o di Amy Lee. Anche se poi, tutte queste influenze si concentrano in uno stile molto darkwave, dalla sostanza gotica per intenderci, in cui la voce diventa protagonista indiscussa.

Anna von Hausswolff-cover-album

Non è casuale che le capacità vocali di questa biondina di Götheborg, sono alla base di tutta la sua carriera, e che in questo caso culmina con un live strepitoso, dopo cinque album alle spalle e altri progetti paralleli. Tutti i pezzi sono di una drammaticità inquietante e coinvolgente, a tal punto da esaltarsi nell’esibizione dal vivo come una corrente che ci attraversa e che lascerà dei segni inequivocabili. Anche la band la sostiene a meraviglia, creando un’atmosfera di turbamento e di ossessione che non lascia scampo, ma che nello stesso tempo riesce ad affascinare dentro questa messinscena liturgica dall’impatto emotivo, fatto di droni continui e di accordi prolungati da un bordone senza pace, i quali, seguono e assecondano le capacità operistiche della protagonista. Poi, è chiaro, le teatralità demoniache s’inseguono continuamente, trovando terreno fertile nell’animismo antropologico delle terre perdute del grande nord, o nel ripetersi di leggende norrene evocate da un cristianesimo impossibile da capire e lacerato da una modernità malata, che riporta sul rogo le attuali streghe semplicemente con un file. Sta di fatto che la nostra eroina si abbandona dentro le sue storie con un equilibrio tale, da rimanere sempre in sospensione fra ironia e tragedia, senza distinzioni, sputando fuori tutta la violenza come se quella che sembrerebbe una sinfonia romantica, si trasformasse invece in un sabba dai contorni misteriosi, e poi via via, in un’elegia rivolta al cielo.

Link traccia d’ascolto
Link traccia d’ascolto

Registrato nel 2018 prima della pandemia, vede la luce solo ora, e ci fa ritornare in un passato recentissimo dove le esibizioni erano il pane quotidiano degli appassionati. Tra l’altro, se leggiamo i nomi dei protagonisti nel cartellone di questo festival, possiamo solo genufletterci e rialzarci con un moto di stizza per le restrizioni di questi giorni. Da Nick Cave ai Massive Attack, da Iggy Pop a Van Morrison, dai Nine Inch Nails agli Alice in Chains, fino ad una interminabile scaletta di nomi eccezionali del panorama jazz mondiale, insomma, cose dell’altro mondo. Il fatto è che nell’ambito di un evento in cui la qualità dei repertori di ogni artista, si evolve e si concentra all’interno di una ricerca espressiva deliberatamente alta, la misura che si saranno trovati di fronte quelli del pubblico presente, sarà stata sicuramente paragonabile al famoso detto che testualmente dice: “io c’ero”. Ritornando comunque all’album in questione, Anna Von Hausswolff riesce ad imprimere una sovrapposizione di stratificazione sonore che superano pure quelle dei dischi in studio, talmente è importante l’immedesimazione dell’artista con l’ambiente di ascoltatori esperti e di un pubblico attento ad ogni passaggio professionale. Fondamentalmente, quella che sembrerebbe una performance esoterica, in realtà, si trasforma in una ricerca espressiva di massima qualità, tutta incentrata nella realizzazione di un impatto coinvolgente dal retrogusto immaginifico, in cui angeli e demoni coesistono per una deflagrazione artistica senza precedenti.

Anna von Hausswolff-livetutte le foto sono prese dal web

Che dire ancora, si rimane stupefatti talmente si viene innondati da un’orgia di suoni pazzesca, in cui la valenza gotica riesce ha fondersi con le divagazioni noise che l’hanno paragonata e certe inquietudini degli Swans, o ad una forma politicizzata fra antico e moderna dei Neurosis. Il risultato è comunque talmente personale che ogni forma di accoppiamento si disgrega di fronte ad una potenza devastante e apocalittica, in cui, tutto converge con lo spessore enorme di questa interprete. Poi è chiaro, se questa musica ci ammalia fino all’inverosimile, io penso che una bella birra, anzi due, ce la siamo meritata…
Salute ragazzi!

il Barman del Club

11 Comments on “Anna von Hausswolff – Live At Montreaux Jazz Festival

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