Susy Zappa è una scrittrice Comasca ormai bretone di adozione, perché in quella terra magica non solo ci ha lasciato metà della sua anima, ma ella stessa ha trasferito parte della sua vita. Tra l’altro, proprio per un senso di appartenenza dentro quei luoghi si è identificata con il territorio susyu zappa - Ar-Men un faro leggendariodiventando un frammento dello stesso, come se in una sua vita precedente fosse stata protagonista, nel bene e nel male, di vicende esaltanti o comuni, tali da essere ricordate per sempre nella sua memoria ancestrale.  Ecco che la figura dei fari, i quali si ergono a sentinelle di quei mari tempestosi, diventano suo malgrado monoliti imprescindibili per essere raccontati.
Non è casuale che lei gli ha dedicato già due libri, in cui, se nel primo faceva una panoramica di quelli esistenti e nel secondo narrava la sua esperienza in solitaria proprio in uno di essi, ora, soffermarsi nel decantare la storia di uno dei più famosi, il tutto è diventata un’esigenza necessaria.
Considerando che Susy aveva anche scritto un libro all’isola di Sein, in cui proprio il faro di Ar-Men si erge al largo delle sue coste, nel mare d’Iroise, fra gli scogli della Chaussée nel dipartimento del Finistere, su Punte du Raz, praticamente sulla punta occidentale della Bretagna; ebbene, raccontare la sua storia leggendaria e particolare, era ed è stato come immergersi in quelle acque difficili e tormentate, uguale a una comunione fra le parti, tale da sentirsi nel corpo quelle vicende impossibili.
Ognuno di noi insegue e ripercorre il cammino di tante vite, ma  è solo in una di esse, quella più importante o necessaria, che rimane e rimarrà nello spirito insito nei millenni, come quelle onde che non si fermano mai: instancabili, nel ripetere quel gesto per l’eternità.

susy zappa libri

Susy ci racconta la storia di questo monumento nazionale attraverso la sua incredibile costruzione, e attraverso ogni particolare che ha caratterizzato tutti gli eventi legati ai suoi guardiani, alle loro disavventure, ad una quotidianità difficile come tutte le giornate vissute contro un mare che non risparmiava nessuno, ostico e tremendo, nell’eterna lotta fra il bene e il male. Dentro queste pagine si respira quell’aria salmastra e si sente quel vento selvaggio che urla e che fa sbattere le onde in maniera forsennata contro le sue mura: mura che gridano anch’esse insieme al lamento dei naufraghi e dei fantasmi, i quali, popolano questi territori come parte della storia di tutti.
Ogni pagina racchiude una serie di racconti che ci lasciano un senso di curiosità interessante, come se volessimo vivere anche noi quelle storie dall’impatto eroico, trasmesse ai posteri nell’avvicendarsi di uomini coraggiosi e indomiti.

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Diviso in capitoli, il libro parte proprio dalla sua anima, quella più cresciuta nell’immaginario collettivo, per poi proseguire, come abbiamo già detto, con la storia della sua faticosa costruzione: 37 metri di pietra che si ergono sopra uno scoglio di pochi metri quadrati. Costruzione iniziata nel 1867 e conclusa nel 1880 da cui inizia una leggenda. Chiamato l’inferno degli inferni, i capitoli continuano con le vicende mozzafiato dei vari guardiani che si sono succeduti, fino ad arrivare ai più famosi, comprese le lettere scritte da loro per vincere la solitudine e la paura di ore infinite, sempre in lotta contro il mare, contro la follia, contro le nebbie che avvolgono ogni cosa, compreso il coraggio di ognuno di loro. Ed è ancora in quel mare che leggiamo le cronache di naufragi terribili, di morti lasciate in balia delle mareggiate senza un attimo di tregua, di sforzi incredibili per essere l’ultimo bastione in difesa del valore della vita in uno dei punti più vulnerabili del globo. In sostanza questo libro si conclude con l’automatizzazione del faro, salvaguardando così le vite di molti eroi e terminando una leggenda lunga più di un secolo nella sua dimensione più tenace.

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Lo sappiamo, il mare nel suo immaginario sconfinato, ha rappresentato da sempre lo spunto per un’epica dalle potenzialità enormi, e questo scontro fra uomo e natura ha da sempre affascinato chiunque volesse vivere nella fantasia queste avventure. Potremmo ricordare il “Moby Dick” di Mellville; “Il vecchio e il mare” di Hemingway; “La voce delle onde” di Mishima; “Lord Jim” di Conrad; “Marinai perduti” di Izzo; “Il sognatore di navi” di Mutis; “L’isola del tesoro” di Stevenson, fino al mito dell’Odissea  o alla cultura pop di Corto Maltese con “La Ballata del mare salato” di Pratt,  inoltre, se vogliamo restare proprio in Bretagna: “Cacciatori di tempeste” di Hervé; “La leggenda della morte” di Le Braz o “Il battello rubato” di Failler, insomma, una letteratura che vive di luce propria dal fascino indiscutibile e affascinate.  Probabilmente, bisognerebbe essere presenti all’interno di queste avventure, come nelle mura del faro narrato da Susy Zappa per sentire queste urla nella notte, il terrore di giornate senza fine, l’attesa infinita di uno squarcio di sole che non arriva mai, la visione di un’orizzonte interminabile, il quale, abbraccia e nello stesso tempo ferisce incuneandosi sotto la pelle.

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Fra queste pagine ci ritroviamo un po’ tutti, nel senso che, anche se conosciamo l’impossibilità di vivere perennemente sul confine dell’ultima frontiera, ognuno di noi esalta questo immaginario come delle gesta che ci appartengono e ci travolgono. In realtà, questa quotidianità è molto diversa dai libri di avventure adolescenziali, perché la letteratura impressa fra queste pagine circumnaviga delle acque impossibili che soltanto gli abitanti del luogo conoscono veramente, e ascoltarli è un veicolo di verità che ci fa riflettere mentre respiriamo quelle tempeste senza una tregua. Rimane lui: Ar-Men, la leggenda, una storia che continua a parlarci fino alla sua inossidabile forza contro tutto e tutti.
Bene, se ci caliamo nel clima di queste latitudini, allora, bisogna bere qualcosa di forte. Qualcosa che ci faccia dimenticare il freddo per vivere al meglio una storia che dura da oltre cent’anni, una storia che ci lascia ammutoliti ma, incredibilmente vera, come un simbolo per vincere qualsiasi avversità.

il Barman del Club

15 Comments on “Susy Zappa § Ar-Men un faro leggendario

  1. Intanto grazie per questo regalo che così come ce lo hai posto risulta profondo e coinvolgente. Viaggio pericoli alla ricerca della nostra accettazione anche attraverso l’altro. In fondo alla base del capolavori che hai ricordato ( mi manca Pratt).

    Salute Barman
    Ps. Hai visto tratto dal romanzo di M.L. Steadman i”The Light Between Oceans”?

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  2. Un bellissimo articolo che spiega dettagliatamente la bellezza del libro di Susy Zappa – At Men un faro leggendario di cui magnifichi la trama allettante di questo romanzo. Sei abbastanza convincente da incuriosirmi nel ricercarlo per sapere la storia o le storie successe li, visto che lo consigli. Come sempre è un piacere leggerti Antonio. Ti auguro una serena serata.😊🤗

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    • Tieni presente che è un libro a metà fra il saggio e il raccontare la storia di questo faro, non è proprio un romanzo, però è interessante per entrare nelle vicende veramente accadute intorno a questo monumento nazionale, per la sua dinamica nell’essere la sentinella delle navi in questo tratto di mare pericolosissimo. Consigliato…

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  3. Per la sua natura infinita e contemporaneamente ciclica, il mare non smetterà mai di ispirare e nutrire il nostro immaginario. I fari solitari che resistono all’impeto delle onde e al tempo non possono che fare altrettanto.

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