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Anche di questo gruppo non avevo mai parlato, eppure, nella loro carriera iniziata dal 1990 in California, hanno seminato un’infinita serie di capolavori, capitanati dal guru Anton Newcombe. Fondamentalmente, se il nome vuole ibridare la figura di Brian Jones e il suicidio di massa avvenuto nel 1978 a Jonestown nella giungla della Guyana per mezzo del predicatore Jim Jones, tutto ciò viene riportato a una nuova forma di psichedelia mista a new-wave, giusto il tempo per farci innamorare di un percorso diverso e originale, fatto di passato e futuro. Poi, se in realtà il titolo di questo loro ultimo lavoro reagisce intorno a dinamiche diverse, riferite alla nostra quotidianità, soprattutto quella personale, bisogna ammettere che la frase il futuro è il tuo passato, è molto intrigante per tutta una serie di motivi.

The Brian Jonestown Massacre - The Future is Your Past-photo

Tutto l’album è pervaso da un muro di suono uniforme e per niente disturbante, dove coesistono insieme al suono lisergico che li ha sempre caratterizzati, un insieme di contaminazioni fatte di garage, shoegaze, rock sanguigno e punk raffinato, nonostante tutto questo possa rappresentare un ossimoro. Ma, se la loro propensione s’inoltra nelle divergenze che rappresentano i vari stili, quello che stupisce è proprio l’unità nella varietà, o la varietà nell’unità, vedete voi, perché tutte le tracce sono perfettamente legate fra di loro facendo emergere le melodia di fondo come cifra stilistica dominante. Ed è proprio la melodia che diventa protagonista, così come il desiderio di far partecipi tutti noi all’espressività artistica dell’insieme. Non è casuale che, nella versione in vinile, troverete dei pastelli per colorare la copertina al vostro piacere personale, come a dire: ognuno di voi potrà vivere l’estetica così come la interpretate.

The Brian Jonestown Massacre - The Future is Your Past-cover

Sostanzialmente, si rimane ammirati da tanta bellezza, perché come non mai un sound solitamente infuocato da cui sono derivati dei live pazzeschi dall’incedere apocalittico, in questo caso schiaccia l’occhiolino a delle sonorità sixties, inoltrandosi nella sua intimità. Non è casuale che dirigersi verso il futuro guardando il passato, consiste proprio nel superare tutti i demoni di una vita consumata dagli eccessi, in questo caso messi davanti allo specchio per un dialogo decisivo senza filtri, e rimessi sullo spartito identificato come la vibrazione per riemergere oltre le fiamme delle chitarre.

Link traccia d’ascolto
Link traccia d’ascolto

Tutta la musica riassume gli stili di un percorso trentennale, ma li rigenera intorno a una meditazione di fondo, trasfigurata nell’esigenza di una confessione personale, dove il leader cerca di tirar le somme appoggiandosi a sé stesso. Ne esce un sound più vicino alla forma canzone che riequilibra le progressioni psichedeliche del suo stile, avvicinandosi così ad una visione soul europea. Non è casuale che, registrato a Berlino e vissuto come una seconda patria, tutto l’album rielabora gli echi di artisti di culto come Bowie e Cave, riplasmandoli a sua volta nella versione del suo mondo emotivo e viscerale al tempo stesso.

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Il rock a questo punto rimane nei confini della sua versione cantautorale, giostrando  intorno alle dinamiche in cui è la voce ad essere protagonista e non il contrario. Sembra proprio che lo spessore creativo si sia imposto di avvalersi solamente del testo, facendo della musica il supporto necessario della sua poetica, come un bardo immerso nell’evoluzione estetica dell’esecuzione. “…Volevo solo essere amato / Volevo davvero essere libero / Indovina, questa canzone parla di te / Non voglio cantare su di me…

The Brian Jonestown Massacre - The Future is Your Past-1
tutte le foto come quelle utilizzate per i montaggi sono tratte dal web

Io penso che la pandemia appena passata abbia contaminato le coscienze di moltissime persone, ritrovando nell’esperienza artistica quello spazio dove potersi lasciar andare liberamente, senza perdersi nei conflitti che hanno accompagnato la polemica fra no-vax e vaccinati, alterando le coscienze di tutti. Finalmente, coloro che vivono serenamente la loro vitalità, sono riusciti ha mantentsi in equilibrio superando il complottismo utilizzato per le nostre debolezze, facendo dell’arte l’unico mezzo di vera espressione.  Quest’album lo dimostra, e se, la sua matrice ispirativa nasce proprio da quello che abbiamo appena vissuto, noi continueremo ad ascoltarlo con piacere, come lettura o apoteosi di un pensiero degno della nostra storia. “…Se sei stanco delle stronzate della gente / E hai chiesto loro di essere gentili / È un augurio, ma puoi avvertirli / fallo due volte…
Salute ragazzi!

il Barman del Club

9 Comments on “The Brian Jonestown Massacre – The Future is Your Past

  1. Davvero grazie barman.
    Oltre alla lettura più che esaustiva che tu ci hai regalato,
    andare su YouTube, sentire le altre canzoni e leggere i molti commenti aiuta a capire l’impatto che questo disco ha avuto nel post pandemia e come la musica possa essere ‘la’ medicina: “August of 2020 my best friend took her own lite. I was lost and devasted. Than a month later these songs appeared and helped me throu the darkness…”
    Scusa lo spazio rubato. Più che mai il mio Margarita caro barman e vediamo insieme🍸🍸

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  2. Bellissima questa musiche e avvolge ed emoziona. Quando un prodotto musicale è valido, anche se passano alcuni decenni è sempre gradito e risveglia le medesime emozioni sempre. Interessante e bellissimo il tuo articolo, si sente che ci metti il cuore nello scrivere sulle cose che ti sono congeniali. Buona giornata Antonio!👏👏🤗

    Piace a 1 persona

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