graphic novel premiate 2022:23

In questo Cocktail Bar mi piacerebbe parlare di tutte le espressività artistiche (è sempre il tempo che manca), e in particolar modo delle graphic-novel, un po’ perché in gioventù li ho disegnati (era una delle mie passioni, e avrei voluto intraprendere questa professione) e un po’ perché questo modo di esprimersi contiene sia la parola e sia l’immagine: come a dire, il massimo della creatività possibile. Avendone lette molte in quest’ultimo anno, mi sembra giusto segnalarvi quelle che a mio modesto avviso sono al di sopra della media, con delle uscite eccezionali, tra l’altro anche premiate in vari riconoscimenti sparsi per il mondo, anche perché, al di fuori del nostro paese, dove vengono ancora ritenute solamente letture d’evasione, in altre nazioni sono a tutti gli effetti delle opere d’arte.

Partiamo…

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THE DEPARTMENT OF TRUTH – La fine del mondo – Vol 1
di James Tynion & Martin Simmonds

Questa serie (in Italia hanno tradotto per il momento solo il primo volume che raccoglie i primi cinque episodi) è sicuramente una delle più belle mai uscite nel mondo del fumetto in assoluto. Lo stile è un po’ quello degli X-File: puntate autoconclusive con una continuità di fondo, anche se a mio avviso non ci sono i soliti agenti in stile hollywoodiano, ma tutto il contrario. Non è casuale che il protagonista in questione è proprio l’antitesi dell’eroe, il quale, suo malgrado, si trova all’interno di una situazione paradossale che lo sconvolgerà. La tematica narrante è il “complottismo” e come tale fenomeno viene utilizzato per manipolare le coscienze, alterando la percezione visiva delle masse come propaganda politica, da Lee Oswald a Donald Trump, dal Satan Panic ai Crisis Actor, dalle Torri Gemelle ai No-Vax, passando per Terrapiattisti e Rettiliani. Sostanzialmente, cosa c’è di meglio d’instaurare un dubbio nella mente delle persone, o di creare delle paure ad arte per servirsi di loro? Tra l’altro, l’avvento della rete non ha fatto altro che amplificare questa ipotesi del complotto, trasformandolo in un business senza confini.
Gli autori di questa graphic–novel si sono calati fra queste pagine con una razionalità disarmante, sottolineando chiaramente l’origine governativa di quest’idea e costruendoci sopra una trama drammatica sconcertante, esaltando la tecnica del thriller con delle risposte che nessuno voleva darci, proprio perché, lasciandoci nel limbo della non-verità, tutto può essere possibile.
Costruito con delle tavole eccezionali e con un disegno-capolavoro, tutta la messinscena ha la capacità di coinvolgerci ulteriormente, come se la nostra presenza fosse necessaria proprio per condurci oltre il mistero e farci ragionare su chi sta sopra di noi, perennemente.
Voto 9

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James Tynion e Martin Simmons riescono  a mettere in scena una narrazione convincente, nonostante queste tematiche potevano diventare trite e ritrite per tutto quello che è stato scritto finora su queste teorie cospirative. Anzi, l’originalità con cui viene messa in opera questa storia, rimescola le carte delle nostre idee che ci siamo fatti da anni a questa parte. In fondo, come dice Diego Cajelli nella presentazione, se la verità è la fuori (e il riferimento è chiaro) potrebbe anche essere tra le pagine di questo fumetto.

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MONSTERS
di Barry Windsor-Smith

Questa graphic-novel è un’opera vera e propria, perché, nelle sue 368 pagine mette in scena una storia drammatica, senza voler essere disturbante. Lavora molto sulla psicologia dei personaggi, rendendoli veri ed efficaci, perché, se la narrazione ricorda le figure di Prometheus, Frankenstein, l’incredibile Hulk o l’invenzione dei Super-Soldati, in realtà la trama si sposta da un’altra parte, sottolineando la coscienza degli esseri umani e di come siano collegati in una sorta di circuito che li unisce fra di loro, a cui nessuno si può sottrarre e di come le azioni del passato possano riemergere per tutta la vita, condizionando in modo irreparabile qualsiasi evento. Non è casuale che i continui salti temporali e i vari flashback presenti in tutte le pagine, vengono assimilati magnificamente senza alterare il ritmo delle vignette, anzi, ogni collegamento risulta riuscitissimo nel configurare i vari protagonisti attraverso lo svolgersi delle loro vite, incredibilmente vicine fra di loro. In realtà la vicenda è semplice, perché inizia con gli scrupoli di coscienza di un sergente dell’esercito, il quale manda un apparente disadatto che si voleva arruolare, presso un laboratorio in cui si svolge un esperimento segreto. Ma la storia va al di là di questo episodio iniziale, perché vuole sottolineare come una persona continuamente esposta al male, possa lentamente farne parte, anche involontariamente, diventando vittima e carnefice del suo destino, diventando il male stesso. Tra l’altro, nonostante certe situazioni come il nazismo, il ruolo dell’esercito, la situazione attuale dell’America o i vari sistemi del potere occulto (presenti fra queste pagine) siano derivative da tante storie che abbiamo letto e riletto, è proprio da questi intrecci che questa vicenda va oltre, riuscendo a trasmette tanti punti di vista superando ogni luogo comune, facendo diventare ogni movimento degli attori, un vero respiro narrativo, in cui potremmo scomodare la parola “letteratura”. Sostanzialmente, se noi pensiamo  che i veri mostri siano quelli descritti nei racconti dell’orrore, ci sbagliamo di grosso, perché spesso hanno la faccia pulita delle persone normali. Voto 9

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Eseguito con un bianco e nero meraviglioso e con delle tavole veramente belle, era più di trent’anni che il suo autore aveva in mente la realizzazione di quest’opera, rimandata e rifatta più volte per delle dinamiche relative alle case editrici. Finalmente ha preso forma nel 2022 per regalarci il suo spessore creativo e una sinergia fra disegno e sceneggiatura da manuali. Non è casuale che Barry Windsor-Smith è uno dei più grandi alfieri di questo genere, il quale, nel corso degli anni è diventato un vero e proprio gigante.

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PRIMORDIAL
di Jeff Lemire, Andrea Sorrentino & Dave Stewart

Quest’altra graphic-novel incentrata sopra una vicenda che rielabora la Storia come la conosciamo, rimane in equilibrio tra la fantasociologia e il retrogusto favolistico. Protagonisti sono la cagnetta Laika e le scimmiette Able e Baker: in ordine gli animali mandati nello spazio da russi e americani, per quella che verso la fine degli ’50 e l’inizio dei ’60 fu la corsa alla conquista dello spazio. Ma in questo caso tutto viene modificato, perché, se nella realtà Laika morì oltre l’atmosfera e le scimmie rientrando morirono subito dopo, nella fiction questi animali vengono ritenuti deceduti mentre sono in orbita, apparentemente però, perché gli strumenti ricevono ancora i battiti dei loro cuori nonostante le navicelle distrutte, come se una razza superiore le avesse salvate tenendole in vita. Lo strano fenomeno viene archiviato frettolosamente dalle autorità, mentre un dottore dell’esercito statunitense e una ricercatrice sovietica si alleano per risolvere il caso.
Attraverso un mondo stravolto come lo conosciamo, in cui la Russia è padrona dell’Europa e gli USA di tutto il loro continente, si sviluppa una storia che a mio avviso regge fino a un certo punto, perché vengono date risposte semplicistiche, abbandonandosi solo al fascino di un al di là che esiste fra di noi, come se lo spazio interstellare sia soltanto il complemento di un mondo parallelo della nostra coscienza, accentuando la dimensione fantasy, giusto il tempo per avere un retrogusto tipicamente ecologico.

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Quello che lo fa alzare al sopra della media, sono le tavole dell’italiano Andrea Sorrentino, la quali diventano le vere protagoniste della narrazione con un disegno pazzesco. Alternando una grafica eccezionale, composizioni speciali e psichedelia (vedi anche l’omaggio ai Pink Floyd) dove ogni passaggio assume un dinamismo unico nel suo genere, fino a momenti di apoteosi che lasciano con la bocca aperta, l’essenzialità del tratto si sposa a meraviglia con la scelta dei colori e l’equilibrio dell’insieme si miscela sapientemente con accenni di arte pura. Io mi sono sbilanciato con un giudizio medio, perché il piacere degli occhi mi ha coinvolto facendomi dimenticare la superficialità della trama, la quale in alcuni punti è convincente e in altri meno. Voto 7,5

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Potremmo aggiungere che il plot narrativo sembrerebbe adattato per un prosieguo seriale, anche se apparentemente la conclusione c’è. Sostanzialmente, Jeff Lemire è uno sceneggiatore di successo, e le sue collaborazioni con editori prestigiosi come Marvel, DC Comics, Image e Netflix, lo hanno riempito di premi e riconoscimenti internazionali, da cui sono stati tratti numerosi sin-off e forse, solo per questa volta, penso che si sia lasciato andare a una sua debolezza verso il mondo animale, come omaggio ambientale.

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VENERE PRIVATA
di Paolo Bacilieri e Giorgio Scerbanenco

Paolo Bacilieri questa volta si misura con un caposaldo del genere noir, mettendo in scena uno dei romanzi più noti di Giorgio Scerbanenco: “Venere privata”. Ne esce una riduzione splendida dalla grafica particolareggiata, con un disegno in bianco e nero tipico del fumettista veronese, il quale evidenzia un tratto ossessivo fino allo sfinimento da sembrare fotografico, come in alcuni punti, intorno a un retrogusto minimale e quasi caricaturale dei personaggi. Sostanzialmente è il primo romanzo dove entra in scena Duca Lamberti, il medico radiato dall’albo e che ha fatto tre anni in carcere per avere effettuato un’eutanasia, il quale, diventa detective per necessità, collaborando con la polizia. La storia si snoda intorno al mondo insospettabile della prostituzione milanese e ad una di questa trovata morta, con cui Lamberti si trova ad indagare tramite un giovane diventato alcolista senza una apparente causa, e che deve aiutare su richiesta del padre.
Il ritmo della narrazione è molto convincente, semplice ma efficace proprio nella conduzione di tutta l’indagine, permettendo così una scioltezza di fondo fino alla conclusione finale, dove tutto torna. Forse, si poteva rendere più intricata la vicenda, ma spesso la nostra quotidianità si sviluppa proprio intorno alle soluzioni più semplici e come tali rappresentano lo spaccato di quello che siamo. Voto 8

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Paolo Bacilieri ci ha a abituato da tempo con la costruzione di storie interessanti, sin dagli esordi con le serie Napoleone, della Bonelli Editore, collaborando con i testi di Carlo Ambrosini e poi con Alberto Ostini per Dylan Dog, intraprendendo poi una carriera solista che gli ha dato moltissime soddisfazioni, ricca di premi e riconoscimenti.

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SENTIENT
di Jeff Lemire & Gabriel Walta

Proprio per esaltare il talento di questo sceneggiatore canadese, volevo parlare di quest’altra sua opera pubblicata nel 2020, perché a mio avviso ha molti punti di riflessione utilizzando l’espediente della fantascienza. La storia di svolge in un lontano futuro dove la Terra ormai in rovina manda degli equipaggi generazionali alla ricerca di altri mondi abitabili. E fin qui nulla di nuovo. L’originalità di questa storia consiste nel fatto che dei gruppi terroristici sabotano questi viaggi interstellari, e in una di queste astronavi rimangono uccisi tutti i componenti adulti dell’equipaggio, lasciando vivi i bambini che vengono salvati dall’intelligenza artificiale della nave. Si sviluppa così una trama bellissima, la quale, oltre a far diventare protagonisti i piccoli eredi di questa missione, deve anche farli interagire fra di loro, con tutte le problematiche che interverranno intorno al concetto di famiglia e di condivisione di una società, in cui, loro malgrado, dovranno affrontare con la loro inesperienza. Tra l’altro la domanda che si pone è se l’intelligenza artificiale possa sostituirsi all’amore materno, intorno alle dinamiche e alle tensioni condivisibili che circondano un nucleo familiare, soprattutto in un universo ostile come quello dello spazio cosmico, racchiuso nel mondo chiuso dell’astronave.
Vengono in mente titoli importanti come la degenerazione de “Il signore delle mosche” e l’impatto claustrofobico di “Alien“, ma fortunatamente si viaggia da altre parti, pur mantenendo il lettore con il fiato sospeso, alternando thriller, pathos e poesia, intorno alle suggestioni che può dare un romanzo di formazione e nello stesso tempo un approfondito intreccio psicologico delle varie personalità, divise tra una ricerca d’identità, nel rapporto fra deboli e forti, e l’idea che sta alla base della costruzione di una nuova civiltà. Voto 8,5

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Jeff Lemire è già stato autore di titoli importanti come “Black Hammer“, reinventando la personalità del supereroe, o di “Tokio Ghost“, in cui si è ribaltato il concetto di cyberpunk. In questo progetto è stato coadiuvato dai disegni di Gabriel Walta, i quali, hanno la forza di racchiudere con una sapiente espressività, tutti gli stati d’animo dei personaggi, dandogli loro una lucida presenza attraverso ogni evento possibile, dalla rabbia alla dolcezza, anche con un solo sguardo, insieme ad un’inchiostratura eccellente.

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ETERNITY – La morte è un dandy / vol. 1
di Alessandro Bilotta, Sergio Gerasi & Adele Matera

In questa nuova serie della Bonelli ideata per graphic-novel, si narra le vicende di un giornalista scandalistico, il quale si muove disinvolto tra feste private, aperitivi e ogni tipo di donna da portarsi a letto, nel continuo gioco di trovare uno scoop che lo farà sopravvivere. Quello che colpisce è la precarietà di un mondo tanto finto quanto manipolatorio, costruito sopra una facciata che può crollare ad ogni momento e dove si muovono sciacalli in ogni sorso di champagne. Non è casuale che, in un ambiente dove il restare vivi si divide fra la ricerca dell’immortalità o la decadenza, la forza di amare viene cancellata dalle maschere portate ad ogni angolo di una Roma fuori dal tempo.
Sono troppo facili gli accostamenti a La Grande Bellezza e Eyes Wide Shut, o a personaggi come George Bryan Brummell della Londra di fine ottocento fino al Mastroianni de La Dolce Vita, ma quello che colpisce fra queste vignette è la precarietà di un presente attratto dagli influencer insieme al malessere nascosto sotto i tappeti, preziosi solo in apparenza. In ogni pagina si celano molte stratificazioni di letture e diverse metafore, perché, se in apparenza sembra di vivere in una quotidianità fatta di plastica e dal retrogusto pirandelliano, la figura del protagonista sembra stare al di sopra delle parti come un manipolatore disinteressato, soprattutto pensando all’eternità, in questo caso intravista come il nome di un locale ormai in decadenza: “…noi vogliamo molto più tempo, soprattutto per sprecarlo…” E allora cosa rimane? È sempre la commedia umana ha ricalcare la scena fra gioco e tragedia. Voto 8,5

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Il disegno di Sergio Gerasi così come l’inchiostrata molto viva di Adele Matera risultano convincenti in modo assoluto, trascinando il lettore in un sogno o ad occhi aperti, dove però anche l’incubo è sempre dietro l’angolo. Alessandro Bilotta è uno sceneggiatore molto particolare, il quale fra Dampyr, Dylan Dog, Mercurio Loy e Valter Buio, ha da sempre realizzato dei personaggi molto particolari, e quest’ultimo che ha per nome Alceste Santacroce in arte Sant’Alceste, si profila come una serie interessante da tener d’occhio, in continuazione.

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Bene, abbiamo fatto un primo giro intorno a delle pubblicazioni veramente interessanti, soprattutto per chi è abituato a vivere il mondo del fumetto come una vera e propria passione, sempre in evoluzione.
Salute ragazzi !

il Barman del Club

21 Comments on “Graphic Novel di qualità – part.1 – Ultime uscite interessanti

  1. Trovo stupenda l’arte del disegno e ammiro chi ne è capace, in effetti si riesce a capire solo osservando, oppure si aggiunge una didascalia, tanto per orientare a capire. Il fumetto lo trovo irresistibile, specie quando è satirico, è un piacere leggerlo. Si possono leggere dei racconti interi attraverso le stampe, come si faceva con giornalini di Diabolik e altri. Bellissimo articolo Antonio, complimenti e buona serata! 👨‍🦱🤗

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  2. Sono completamente ignorante su questo fronte (a parte i cari Tex, Diabolik, Topolino 😊), ma di queste Graphic Novel mi hai fatto venire una fortissima curiosità. Mi piacerebbe leggere le prime due, vorrei vedere i disegni dell’artista italiano di cui non ricordo il nome ma sta in Primordial, e leggere Eternity.
    Grazie, hai fatto proprio bene a proporli.

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  3. Dylan Dog è il fumetto più famoso della Bonelli, ma non il più bello: da molti anni a questa parte il miglior fumetto di questo grande editore è diventato Nathan Never (e detto da me che non amo la fantascienza vale doppio).
    Riguardo a Jeff Lemire, le sue storie migliori sono quelle che ha scritto per 2 serie DC, Animal Man e Freccia Verde: se non le hai lette, te le consiglio caldamente.

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