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Ne mancava soltanto uno per emulare il film in questione ma, tant’è, rimanere senza internet per così tanti giorni, è stato come inabissarsi nell’oscurità di quel villaggio ai confini del mondo, in cui, l’assenza della luce per tutto quel tempo, aveva fatto uscire dai loro nascondigli, una razza di vampiri assetata come sempre del sangue dei viventi. Che poi sia l’Alaska o la punta estrema della Patagonia non importa, la lotta fra il bene e il male si combatte in ogni latitudine del globo e la rete ormai ha condizionato le vite di tutti noi. D’altro-canto qualcuno ha detto che in realtà i vampiri sono proprio all’interno di questo sistema, o in tutti i sistemi che si creano intorno a noi, quasi ad affermare che l’allerta delle nostre difese, dev’essere innalzato in ogni momento e in qualsiasi situazione del nostro presente.


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Sostanzialmente, l’equilibrio stesso della natura si regge nel continuo alternarsi di quiete e violenza, di odio e amore proprio per la lotta alla sopravvivenza e per la continuità della specie ma, c’è sempre un “ma” che circonda il libero pensiero, e il libero arbitrio sarà anche un concetto filosofico da porre in antitesi al fatalismo, però, siamo sempre noi ha decidere le sorti del nostro destino. Per questo sono incazzato nero: anzi, nerissimo!

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In fondo, internet, è come la genesi e la successiva evoluzione, e all’interno di un mondo in divenire io mi trovo bene, perché in fondo siamo sempre noi a dare valore a un atto creativo. Poi è chiaro, una bella passeggiata in montagna, una nuotata, uno spettacolo culturale, un bel libro o un bel film visto al cinema, un bel disco o la sua versione live, una cenetta intima o una bevuta con gli amici, o meglio ancora un rapporto sessuale: sono le meraviglie nate per dare un senso ad ogni giorno che passa ma, se io voglio dedicare un’ora al giorno al mio blog e a quello degli amici, per gioire un po’ di noi stessi, perché non dovrei farlo?

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Eppure, se si blocca una semplice linea telefonica, ci sentiamo come tagliati fuori dal mondo. È vero, ci sono gli smartphone ma, navigare con il cellulare non mi trovo bene, perché bisogna sempre litigare con i “tastini”, con i “banner”, le intrusioni forzate, i giochini scemi, le pubblicità asfissianti, cookies, giga, app, virus. Poi, come tutte le cose importanti quest’oggetto è diventato indispensabile e dimenticarlo a casa, è come sentirsi senza un rene, però, se devo viaggiare dentro il mondo di internet, preferisco il PC della mia scrivania: bello, grande, visionario… si, visionario, perché l’ampiezza del suo schermo non ha eguali con qualsiasi visore in circolazione, sia dei telefonini che dei tablet. È come sentirsi davanti ai comandi di un’astronave che intraprende un itinerario nello spazio infinito. Ognuno di noi ha le sue manie.

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Ritornando ai vampiri, basta un cambio di gestore, di linea o di modem per ingarbugliarsi nei meandri di burocrazie inventate apposta per farti diventare matto, e ci riescono davvero. Puoi così affilare paletti di frassino o armarti con pallottole d’argento, ornarti con collane d’aglio o munirti con crocifissi di ogni genere, ormai, questi succhiasangue moderni sono usciti dallo stereotipo classico che li descriveva, e puoi aspettarti di tutto. E comunque, se si evolvono loro, dobbiamo evolverci anche noi.

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Non nel senso di affilare i canini, perché i nostri bastano e avanzano: sono altre le armi che dovremmo utilizzare per difenderci dalla metamorfosi di questi nuovi mostri ormai sapientemente camuffati nella folla. Non spalancano più bocche insanguinate od occhi assetati di terrore ma, sorrisi irradiati da una profonda beatitudine, giusto per confonderti prima di un attacco inaspettato. Difficile a volte capire le reali intenzioni di costoro sempre coperti dalla maschera delle offerte speciali. Bisogna difendersi e basta! Le sorprese sono sempre dietro l’angolo…

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Alla fine il problema è stato risolto, e siccome non tutti i mali vengono per nuocere, bisogna sempre farsi esperienza di ogni cosa, soprattutto pensando all’eventualità di cosa potrebbe succedere se un giorno s’interrompesse davvero questo nuovo strumento di comunicazione. Al diavolo quelli che dicono che una volta si stava meglio, si socializzava di più o c’erano delle amicizie autentiche. La società cambia solo se lo vogliamo noi, e in fondo come ho già detto, il bene il male esistono da quando è nato il mondo, sono le nostre scelte che decidono le sorti del nostro futuro.
Come diceva il saggio? “…Non tornare a dormire / la luce del mattino / ha sempre un segreto nuovo da raccontare…”

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Cazzo! 29 giorni… Non 28 come le vecchie bollette; non 30 come quelle nuove, ma a metà giusta giusta, pronti per altro inizio. Com’era il titolo di quel film? 30 giorni di buio? Quasi quasi, me lo vado a rivedere! Un momento… No… No !!! Ma che cavolo sto dicendo: basta mostri, basta oscurità, delle tenebre ne abbiamo fin sopra i capelli, proprio in questo periodo in cui sta per avvicinarsi la Pasqua: è della luce che dobbiamo gioire. La festa della rinascita cade nel momento giusto…
Tanti auguri a tutti !

il Barman del Club

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Le foto sono tratte dal web e dai fotogrammi del film: “30 giorni di buio” di David Slade

28 Comments on “29 GIORNI DI BUIO

  1. Sei passato alla fibra ottica ? 🙂 Mai abbandonare la strada vecchia per la nuova ! Io, ad esempio, mi ‘aggiorno’ dopo almeno un paio d’anni e non cambio mai gestore di qualsiasi cosa per risparmiare qualche spicciolo. Se un gestore funziona, e funziona bene (ad esempio il servizio della mia carta di credito è eccellente) non vedo perché devo nuotare nella disperazione. Si, perché in questo paese (ma forse anche in altri) ogni volta che scendi dall’autobus della certezza sono ca**i !

    Comunque ben tornato ! Ci mancavi !
    Ciao.

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    • Hai azzeccato… Ma la curiosità sta proprio nel fatto che non ho assolutamente cambiato gestore: era proprio lo stesso, cambiava solamente la fruibilità del sistema con un cambio di contratto, ed è iniziato il casino. Comunque alla fine si è risolto tutto, e come ho scritto tutte le esperienze servono proprio per insegnarti che la vita è piena di sorprese, giusto per saperle affrontare successivamente.
      Grazie come sempre di passare da queste parti !

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  2. Personalmente anch’io preferisco utilizzare il pc per navigare in internet piuttosto che uno smartphone (ho un Samsung modello vecchiotto e lo utilizzo solo per telefonare oppure per messaggi whatsapp) oppure un tablet (che non posseggo e non mi piace per niente), in particolare quando devi scrivere sul blog ( ma anche per altro ) è molto più comodo . Un cenno a parte per i gestori di telecomunicazioni che sono una (piccola) parte del mio lavoro e spesso mi fanno bestemmiare, ma mi fermo e non dico altro (per fortuna a casa non ho molti problemi e quindi non vado a rompere gli equilibri che si sono creati ,modificando o cambiando le cose …. incrocio le dita per il futuro….).
    Bentornato ed Auguroni di Buona Pasqua !!!

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    • generalmente tendo anch’io a non cambiare mai le cose, anche perché sostanzialmente la cosiddetta “fibra ottica” non so fino a che punto è realmente applicabile, anche perché i suoi cavi non arrivano fino alla presa di casa, di conseguenza non so fino a che punto è una bufala. Comunque ci si prova e si rimane in standby. Il problema grosso è che l’industria dell’informatica sta spingendo per ampliare l’utilizzo degli smartphone e dei tablet a discapito dei computer da scrivania, emarginandoli per il prossimo futuro… Vedremo !
      Auguroni anche a te !!!

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  3. Ma che bello: per una volta entro qui e non mi trovo felicemente spaesato, ma solo “felicemente”. Nel senso che SO di cosa parli, avendolo visto e sentito. Tra i diversi horror che ho visto negli ultimi anni, ne rammento solo una piccola pattuglia con particolare piacere (?) – pellicole che mi sono rimaste, per vari motivi di sceneggiatura, ambientazione, musicali ecc., scolpite nella mente -. Questo citato da te è uno. Un altro, altrettanto assurdo ma fantastico nel suo essere “trash”, è VAMPIRES, di Carpenter, con un inossidabile (è il caso di dirlo) James Woods. Un altro, di ben diversa pasta, è L’ULTIMA CASA A SINISTRA, del 2009, rifacimento a quello del’72 che, a mio modesto avviso, supera l’originale (ormai datato). Quest’ultimo, il rifacimento, ha una colonna sonora che, se non l’hai sentita, credo potrebbe favorevolmente colpirti.
    Auguri di buona Pasqua.
    ^____^

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    • “L’ultima casa a sinistra non l’ho visto”: riparerò, anche perché nutro una particolare attenzione alle colonne sonore, le quali cambiano totalmente la visione di un film. La serie francese “Les Revenants”, per esempio, con l’accompagnamenti musicale dei Mogway, è assolutamente da pelle d’oca, mentre il suo rifacimento americano è bruttissimo, proprio perché le musiche non evidenziano affatto il clima d’attesa e di sospensione, che invece si percepisce nella pellicola d’oltralpe. Dettagli, ma importantissimi per noi stato d’animo, soprattutto quando devono essere evidenziati.
      Auguri anche a te !

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