25-aprile-7

La pietre e il tempo

Lasciate i Morti nel cuore
della terra,
lasciate i Morti nel cuore
di chi li ama:
non ricucite i Nomi sul panno
nuovo di bandiere
perché il vento nelle piazze
riaccenda assurdi bagliori.


A ritroso, il tempo,
non sospinge pagine di storia,
e sacrari di silenzio
non aspettano ferite
di parole. Già troppo pesano
le pietre della gloria
sulle mani fatte polvere
dagli anni,
ora che non rinasce
un sudario d’erba ed è sepolto
anche l’amore. Fiammelle
di memorie non servono
nei recinti del lungo sonno:
accendiamo un lume,
a sera
sui davanzali delle case.

In queste notti, senza stelle.

25 aprile-1

Per la Storia

Ci siamo tutti: i Caduti, i superstiti,
i dispersi
dai mille rivoli della vita. Tutta
la nostra generazione di vincitori
e vinti dalla sorte.
Si è fatto quercia lo stelo di allora
e la mia terra ha un nome d’oro
nell’orgoglio che non trova parole.

Per quelli che hanno dato,
per i ragazzi rimasti su sentieri
d’infinito.
Per la nostra gente che sentì nel cuore
l’aculeo dei crocifissi sui muri
della Storia, per chi ha amato pagando
sull’unghia sino all’ultima moneta,
per chi ha atteso e non ha visto
questo giorno;
per i dimenticati, per chi morì
trafitto dall’ultima calunnia,
per i santi del nostro lungo calendario
rimasti vivi col nome di battaglia.

Per la prealpe, le vallate, i fiumi,
per la pietre della Bassa e la peluria
di Baraggia,
per le fronde dei castagni e le corde
di risaia,
per l’incanto di una leggenda
oltre il bronzo degli uomini
disperso nei mille cimiteri. Per la Storia
di domani
questo giorno, dalle nostre mani stanche
alle nuove generazioni:
granelli di sabbia
divenuti pulviscolo d’oro
e fusi nell’emblema prezioso che consacra.

Ci siamo tutti in Piazza Martiri,
poi ce ne andremo
con l’umiltà di chi tace anche il nome.

Cimitero germanico-fiorenzuola

Spoon River

Questa storia che si scrive ogni giorno,
così comune e così diversa nei gesti
consueti
lungo scale di calendari,
è la certezza – soltanto – di argille
che si screpolano all’ultimo approdo.

Forse, non ci sarà uno Spoon River
domani
per dire d’un gesto, d’una parola
a lode o a condanna, se le memorie
hanno un senso, ed è giusto ricordare.

Il mio paese, tra i monti, ha Nomi
sulla piazza per ogni lettera
dell’alfabeto, per chi si è fatto
cristallo di brina nell’ansa del Don,
accanto ai volti di ragazzi
bruciati
nel primo sole d’Aprile.

C’è una colpa antica nel lungo silenzio
che ha tradito il dono di quel morire:
con l’anima stretta a pugno
nel livore quotidiano
non abbiamo capito il grido della Storia.

Sedimento di tempo, sabbia nel goro,
le nostre stagioni non diranno
d’un segno d’amore:
soltanto pietre sempre più alte avremo
nei mausolei dell’ultimo orgoglio,
a spiare altane di ferro, senza nidi.

25 aprile-4

Sommario

Forse, tutta la saggezza
è il ritrovarsi, a sera,
sommerso dal sole che non sai,
come un bambino che guarda
dall’alto di un balcone:
e sentirsi le mani colme
d’una umiltà infinita
disarmante
sotto la volta del cielo,
Così vicino, così tanto lontano.

25 aprile-5
tutte le foto sono prese dal web

Non sono nato poeta

Non ho mai preteso di graffiare
il mio nome sul muro;
è bastato il volto e il grido
dell’amico più caro,
crocifisso sugli spini
a cambiarmi l’anima: rossi
di sangue quegli spini gridano
ancora.
Ho soltanto raccolto una voce,
e ne ho fatto un canto.
E spero nel vento.

Poesie di Dante Strona, pubblicate per l’Istituto per la Storia della Resistenza in Provincia di Vercelli “Cino Moscatelli”

12 Comments on “DANTE STRONA – Per non gridare alle pietre

  1. Le avevo lette l’altra sera ma non avevo fatto in tempo a commentare. Ora le ho rilette e posso dire con convinzione che questa poesia mi affascina molto, e fa strizzare il cuore. Grazie.

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