Lasciatemi i sogni
Lontano dal paradiso
guardo il mistero della vita
non c’è ragione
di essere inquieti
quando
il canto breve di una farfalla
trascolora la luce dell’ aurora
dentro un altro giorno
dentro un altro inizio
Ogni luna sorge
senza far rumore
perché la notte non ha bisogno
di tutti i nostri suoni
e le stelle non parlano mai
quando il buio è solamente
un attimo d’ intimità
abbandonato nei ricordi
Allora
mi sono sepolto
per essere solo
Rifuso nel tempo
lasciatemi morire
nell’ attimo che sopravviverà
lasciatemi il vento
per conoscere l’ anima
lasciatemi i sogni
Antonio Bì
bravo Antonio
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Scrivimi
Tu che mi conti i capelli in testa e non disfi i miei pensieri
tu che mi argilli dal torace di un uomo
ingabbiando i suoi respiri dentro la tua narice
tu che mi mostri la gioia anche dentro il letto della morte e sfili
il lutto dall’abito della disperazione
tu che mi sconfini dentro i meridiani dei miei paesi
sciogli i fiumi e annodi le corde delle mie montagne
le bocche agli altoforni le effusioni delle stelle
nell’utero del cosmo mi porti un giudizio universale dentro un ora
mi semini la mano di rondoni e il sen(n)o di ogni dolore
è meno che polvere a lato del passo
mentre mi geometri il destino.
Scrivimi tutte le lettere e le letture dove non le posso più vedere
solo fiorire come mille dei tuoi cieli un globulo di sangue.
Non assegnarmi un posto preciso
ritagliami e incollami
come un respiro al vento
un battito al cuore o solo
un punto
all’orizzonte.
f.f.
da Migratorie non sono le vie degli uccelli-Il Ponte del sale 2009
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Di fronte a tanto colore non si può che scriverti e di fronte a tanta passione, qualcuno potrebbe aggiungere: non si può che averti… Ma l’ universo è immenso e piccolissimo al tempo stesso, fuori e dentro di noi…
Andata e ritorno
Non ci sono mattini di luna
sulla penombra dei propri labirinti
dove la sosta del buio
ha un sapore strano
Ostinata la presenza del tempo
lascia nelle stanze il volto
perso e ritrovato
sugli impietosi quadranti
Non riconosci numeri e lancette
quando il silenzio si nasconde
nell’ attesa che parli il frigorifero
Ma oltre i muri fatti e rifatti
per accogliere
i pochi resti delle assenze
tenui bagliori
accettano una breve somiglianza
nello strano colloquio
tra le ore e il pensiero
e le domande
sono ciò che ti appartiene
Il sole si appoggerà
con un sapore di labbra
negli spazi identici
di un prima e di un dopo
di un andata e un ritorno
a.b.
da Cinquanta milioni di Marylin Monroe non possono sbagliare
(Ikona edizioni – 2002)
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