Litanie del silenzio - Giancarlo -Stoccoro

La poesia di Giancarlo Stoccoro si arricchisce di un’altro bellissimo tassello della sua pregevole produzione letteraria: “Litanie del silenzio” (Giuliano Ladolfi Editore).
Questa raccolta di liriche è l’ideale prosecuzione di un percorso intrapreso dall’autore in questi ultimi anni con una serie di sillogi veramente interessanti, in cui, la cadenza del verso, s’identifica attraverso un codice stilistico fatto di impressioni interiori, e come tali rimangono, per emergere piano piano a prendere aria. È come se tutto un substrato dell’inconscio prendesse voce appena in tempo per sentirsi parte della personalità dell’autore, il quale, ricongiungendosi al suo io nascosto, si sentisse finalmente libero da un peso misterioso: qualcosa che ci lega al mondo razionale impedendoci di creare un contatto spontaneo con una realtà più ampia, senza confini o costrizioni. Tra l’altro Giancarlo Stoccoro è psichiatra e psicoterapeuta, ed è anche colui che ha portato in Italia la tecnica del Social Dreaming, o del sognare insieme, in cui si condividono i nostri sogni dopo la visione di un film. Tutto questo per dire che la nostra parte oscura è il territorio dove il poeta spesso sconfina, scoprendo come l’universo sia un luogo piccolo in confronto ai labirinti o alle meraviglie della nostra mente, sempre in equilibrio fra sofferenza e gioco.

giancarlo stoccoro libri

Fondamentalmente, anche in quest’ultima raccolta, leggiamo (o assistiamo) alla continuità di queste esperienze in cui, la facilità del proporre, o di proporsi sotto una forma di equilibrio, in realtà, annulla ogni forma di gravità. È come se l’autore si guardasse dall’esterno fino a evaporare con le sue stesse frasi. Le sue metafore sono sempre di una leggerezza quasi impercettibile, eppure, lentamente, prendono forma come se il ciclo della natura riformulasse il liquido da cui sono nate, come dei cerchi concentrici sempre in movimento. Badate bene, a prima vista ogni parola vive nella sua semplicità, e poi man mano si arricchisce del suo splendore intrinseco come lo sbocciare di un fiore o come un libro che ad ogni pagina svela la sua ricchezza, mostrandosi con tutti i suoi significati. È sorprendente come soffermandosi sopra questi componimenti si percepisce piano piano il loro spessore creativo e ci si sente affascinati, proprio come toccare l’acqua e avvertire quel senso di meraviglia della sua essenza, con tutti i movimenti che produce, entrando e uscendo da lei con una facilità unica nel suo genere.
La raccolta è costituita da quattro sezioni: Litanie del silenzio; La girandola dei mesi; Vite in prosa e Sguardi diversi; tutte con una essenza propria ma sempre legate fra di loro con l’unità di stile che le rappresenta, anche se per esempio nella terza parte l’estensione del verso che diventa racconto, si ciba delle parole delle parti precedenti per poi scarnificarsi ulteriormente nel finale.
Ritornando al paragone con il sogno, sembra proprio che il poeta si lasci andare senza prendere sonno, entrando nei momenti apparentemente vellutati di un dormiveglia continuo, ma abbastanza concentrati per disegnare la loro visione e diventare realtà. Sostanzialmente l’ossimoro del titolo è la sua chiave di lettura, calata nell’ambivalenza di una meditazione continua e di una risposta svelata nella sua indissolubile presenza: “la poesia non chiede ospitalità / la offre da sé”.

scritture nel sogno

da “Litanie del Silenzio”

Ogni sogno
ci riconosce dagli occhi

Se l’infanzia ha dormito a lungo
stanotte sarai farfalla

Sperimenterai un breve volo
vorticherai come le foglie
in anticipo sul tuo autunno

***

Avviciniamo le parole ai giorni
i giorni alle cose senza voce
fino a posare lo sguardo su una frase

quasi la frase fosse un albero
che muove l’ombra
le dà nuova luce

***

Gli occhi si prestano alle fate
hanno il vizio di guardare il mondo
con ritrosia di cielo e forme
che collassano al primo buio

fanno sguardo dappertutto
quando i giorni passano
e nessuno li ferma

***

Il merito è dello sguardo
che anticipa la forma
e abbraccia un contenuto straniero

La finestra si porta al di là degli occhi
accoglie la luce
l’accompagna nella più segreta stanza

Ho questo timore ogni mattina
quando apro i battenti
un diavolo mi conduce
tra braccia sconosciute

***

Ci si accompagna a un racconto
quando il passo è d’uomo
e maturo lo sguardo che incalza

Avremo poca pace
inseguendo il dettato del giorno
dopo aver gettato il sasso nello stagno

A più ampi cerchi trova rifugio
chi lascia tracce
senza precipitare nell’ombra
di una notte qualunque

Basterebbe darsi tempo
rovistare nei ricordi
badare alla forma come fa l’alba
la mattina presto
prima di ricostruire tutto

***

Da novembre il gelo è rimedio naturale
a chi resta assediato dalla carne

Solo alberi nudi e senza braccia
scavano nella madre terra

Con le coperte addosso
non è difficile
sognare di essere in due

***

Da quando esiste lo sguardo
le anime si sono fatte invisibili

***

Fino a quando un dolore ti guarda
dovrai fidarti della mano che lo saluta

***

Tra un sogno e l’altro
nel buio s’inciampa

***

La poesia non chiede ospitalità
la offre da sé

Giancarlo Stoccoro

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La poesia è da sempre un prodotto particolare, un’espressività artistica a volte difficile da affrontare perché non ha l’immediatezza della musica o dell’immagine, però quando si riesce ad entrare nella sua bellezza, lei ha la capacità di far esplodere tutte le forme dell’emozione. Nella vita è sempre così e Giancarlo Stoccoro ha la particolarità di riuscire a catturarti e poi lasciarti andare senza nessuna preclusione. Siamo sempre noi che dobbiamo saper gioire per una parola.
Salute ragazzi !

il Barman del Club

11 Comments on “Giancarlo Stoccoro – Litanie del silenzio

  1. già dal titolo induce e trascina a leggere, e poi quel silenzio colmo di parole, cantate, lente, suadenti, sa dire più di tanti discorsi. Grazie, una pagina letta con vero piacere
    ciao

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  2. Mi piacciono le parole che nascono dal silenzio e vivono in sospensione, i discorsi semplici in apparenza, circondati da un alone di sottintesi.
    C’è una grande profondità nel non detto.
    Bella la tua presentazione!

    Piace a 1 persona

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