Alla The Art Company a Como si è appena svolta un’esposizione di notevole interesse che ci ha regalato momenti importanti avvolti da un senso di meraviglia. In questa mostra c’è stata la capacità di riunire in una sola visione, molteplici espressività, che andavano dalla fotografia alla poesia della forma, dal rapporto artista-modella al significato esistenziale e spirituale dello yoga, passando in un certo senso anche dalla plasticità della scultura, e dal movimento che questa vitalità simbolica si concentra e fissa per l’eternità la bellezza del corpo umano.
Protagoniste principali sono state le fotografie di Luigi Corbetta, artista affermato e sperimentatore dell’immagine in tutti i sensi e questi scatti lo confermano a pieno titolo, in cui ha raffigurato l’insegnante di yoga Luisa Azzerboni. Basta osservare l’anima del bianconero che emerge fra questi quadri, strutturando, come ho anticipato, una poesia delicatissima legata appunto al corpo femminile della donna rappresentata, e come tale, sublimata fino a raggiungere un’estasi immaginifica che va oltre il semplice ritratto, perché dietro queste foto esiste tutto un mondo magico relativo alle posizioni che vengono raffigurate e alla loro simbologia metaforica sinonimo di spiritualità e meditazione. Basta solamente guardare quel telo bianco posto casualmente sotto la modella, per immaginarsi della neve, una nuvola, una spiaggia o le onde stesse del mare per andare oltre la fantasia.
E questo lo possiamo verificare con i nostri occhi anche in questa esposizione dove si è potuto vedere bellezza su bellezza. Inoltre, sempre analizzando questa mostra, si è messo in evidenza proprio la plasticità del corpo umano, il quale è sempre stato una delle ispirazioni maggiori per chiunque ricercasse la nostra perfezione.
Qual è stata e qual è l’arte giunta fino a noi dall’antichità praticamente intatta? Non la musica perché di lei non abbiamo niente; poco della pittura; qualcosa della poesia come i grandi poemi, anche se hanno sempre il problema della trascrizione e della traduzione. L’arte arrivata fino a noi da millenni quasi intatta è la scultura, perché gli antichi, come noi stessi d’altronde, sono e siamo sempre rimasti affascinati dalla plasticità del corpo umano, e così, opere come i Bronzi di Riace, la Nike di Samotracia o la Venere di Milo, tanto per citare le più note, sono diventate delle icone post-moderne.
Però dentro a tutto questo è emersa la simbologia dello yoga, probabilmente la parte più importante della mostra, come ho detto prima soprattutto a livello simbolico, finendo così per circoscrivere un insieme di espressività veramente interessanti. Chiaramente, le foto di questo post sono state fatte con il cellulare e non rendono come quelle viste dal vivo, le quali veramente sembravano respirassero dall’energia che emanavano.
Tra l’altro, oltre l’esposizione stessa, si è poi proseguito presso il Centro Civico Comunale in Via Grandi a Como, sede del Gruppo Letterario Acàrya, con una performance dal vivo proprio effettuata dall’insegnate Luisa Azzerboni, la protagonista delle foto, la quale è stata avvolta in una full-immersion a 360° realizzata sempre da Luigi Corbetta e coadiuvata dal sax di Roberto Quadroni.
Per poi ritornare alla The Art Company con un reading poetico ispirato proprio da queste foto realizzate trent’anni fa, e che ora hanno preso forma inseguendo quel sogno che i due artefici si erano prefissati allora, proprio con l’intento di realizzare un evento importante. Perché bisogna credere nei nostri sogni, viverli, cercarli con la passione del desiderio e con la consapevolezza di sentirli dentro. Il tempo è galantuomo, dicono…
Ma in fondo, il tempo non conta, perché tutto quello che si trasforma in arte, rimarrà nella nostra memoria finché esisterà la nostra civiltà, e come tale, non morirà mai. L’esistenza è un insieme di emozioni talmente forti da gratificarla fino alla soddisfazione di quello che abbiamo sempre cercato, perché agli anni bisogna aggiungere vita e non anni alla vita stessa, e questo non è un gioco di parole, ma l’antidoto per rimanere giovani per sempre.
il Barman del Club
Figure diurne
La figura vive nella sua vibrazione
sensuale libera
come la poesia
Un gesto insieme all’aria
si adagia sul solstizio d’estate
e decide d’amare
sulla spiaggia distesa
per scegliere il sorriso
Ogni onda nutrirà la vita
Ogni carezza sarà colore d’acqua
intorno al corpo
e al paradiso
inginocchiato per diventare fiore
fino allo sguardo del sole
fino allo sbocciare
di queste nostre parole
Figure notturne
La scultura è un gesto
levigato dalla purezza
sospesa coesa
nell’attimo che la raccoglierà
Il movimento si apre
alla metamorfosi di carne
lembi di piacere
spazi del volere
nelle ipotesi notturne
quando ogni luce è dono
Ti apri così
violando il tempo
silente segreta
della tua pelle un lembo
disteso
dove ognuno s’acquieta
ricompone
la sua vita incompleta
Antonio Bianchetti
Complimenti! Bell’articolo, ma c’era materia!
Ciao amico!
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Si… materia e spiritualità 👍🕊💖
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Davvero molto interessante questa esperienza, questa idea, questa miscela quasi alchemica d’arti, questo “sogno che avevamo” che ad un certo punto…
“Perché agli anni bisogna aggiungere vita e non anni alla vita stessa.”
E tu lo spieghi come sempre con grande maestria.
Complimenti a voi per questa creazione.
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D’altronde bisogna vivere sempre inseguendo l’arte e la cultura, da qualsiasi forma possa esaltare la propria vitalità: giusto per essere sempre positivi, per non dire felici.
Grazie come sempre del tuo intervento, una bella birra te la sei meritata… 😁
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Hai perfettamente ragione Antonio, non la scopro certo con questo messaggio la tua grande saggezza che ammiro molto ma…se dici; “una bella birra te la sei meritata” allora qui si va al divino 😬😁😉 del resto anche la la birra è arte e cultura, inseguo!
Grazie a te, per aver condiviso questa cultura artistica, inseguo! 🙂
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Certo… anche la “cultura” del bere è vera arte, perché i piaceri della vita bisogna goderseli fino in fondo…
Salute !!!!!!!! 😀
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La capacità di trasofrmare ombre, suoni, parole in figure +è necessità d’artista, tutto molto interessante
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Vero!
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Articolo molto interessante e dettagliato sui vari tipi di arte che, quando si amalgamano armoniosamente, divengono miscela preziosa per gli occhi e per la nostra anima. Complimenti per le tue poesie, sono molto belle ed attinenti al concetto voluto esprimere. Buona serata Antonio!👏👏😊
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Grazie, buona serata anche a te !
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Mi sembra di vederla la tua anima (e le tue poesie) volteggiare, contorcersi, aprirsi e innalzarsi verso lidi. impalpabili di Bellezza.
Deve essere stata davvero una bella performance. E complimenti a te.
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Beh, io ho fatto parte dell’organizzazione, i complimenti vanno fatti al fotografo e all’insegnante di yoga, i quali hanno creato un evento davvero originale.
Le poesie sono state un compendio finale per amalgamarsi con la spiritualità di queste emozioni.
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Beh, è stato veramente un bello spettacolo. E tu sei bravo.
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Ti ho rubato Figure Notturne per il Domenicale del 30 luglio
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ruba pure e ti offrirò da bere 😉
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Pingback: Gioielli Rubati 259: Dario Bertini – Roberta Lipparini – Abel Abilheira – Luca Parenti (yoklux) – Angela Botta – Ileana Zara – Antonio Bianchetti – Katy Santiff. | almerighi
Che dire? Bellezza e capacità di carpirne l’essenza, l’armonia.
E le tue poesie.
Un grande abbraccio caro barman… il mio Margharita mentre il sole si inclina al mare 🍸🍸
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Il tuo Margarita non manca mai… Buon tutto anche a te 🥂
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