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Il recente fatto relativo al suicidio di Giovanna Pedretti a Sant’Angelo Lodigiano, ci lascia come sempre con un interrogativo pesante sulla valenza e potenza che hanno oggi i social-network e sul loro uso. Ora, non mi sento di affrontare l’argomento perché lo ritengo molto spinoso, soprattutto legato al fatto che una vita ha un valore immenso e il dolore della famiglia va rispettato.  Lo prendo come spunto invece per segnalarvi un episodio della serie TV “Black Mirror“, dal titolo “Hated in the Nation” (“Odio universale” in italiano), in cui si è catapultati proprio in una realtà simile, per non dire uguale, dove un sito promuove un hastag, in cui un anonimo lascia scegliere agli utenti delle persone pubbliche che si sono distinte in senso negativo, e il primo della lista puntualmente verrà ucciso dall’hacker responsabile del folle progetto, il quale utilizzerà delle api-drone manipolate, che nel film venivano usate per l’impollinazione artificiale dovute alla carenza di api naturali. Non dico altro perché l’episodio della durata di un’ora e trenta è ricchissimo di sorprese e di colpi di scena, soprattutto quello finale, che vi lascerà basiti. Come si dice sempre: il futuro è già fra noi, e noi, possiamo solo meditare.

il Barman del Club

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28 Comments on “Odio universale

  1. strano mi sia sfuggito l’episodio. di quale stagione? Grazie! Sul terribile fatto di questi giorni direi che è tutto ancora da chiarire. Però-da quel che ho letto – il compagno di Selvaggia Lucarelli in un tweet ha semplicemente avanzato l’ipotesi che la recensione negativa va nn fosse vera e lo deduce dai caratteri e dalla diversa scrittura. Da lì è partito il tutto! La Lucarelli è quella che ha scoperchiato il vaso del pandoro della Ferragni che mi pare si ‘massacrata’ e buttata in pasto ai media senza pietà. Questo è accettabile? Va così lì chiamano leoni da tasyeriera. Caro barman … buongiorno 🦋

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  2. Dirò di più a volte mi sembra che il futuro sia già passato, nel senso che la realtà spesso e purtroppo supera ogni immaginazione e previsione. Dici bene un argomento spinoso ma che lascia a dir poco interdetti per l’acredine e la “sporcizia” che quotidianamente imperversa su questi cosiddetti social che di sociale non mi pare abbiano molto.

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    • Come non darti torto: io lo dico sempre, se negli anni 60 Warhol disse la famosa frase, che in un ipotetico futuro ognuno di noi avrebbe avuto i suoi 15 minuti di popolarità; ora che questo futuro è arrivato, Banksy gli ha risposto che chissà, se in un altro prossimo futuro, ognuno di noi potrà avere i suoi 15 minuti di anonimato.

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      • giusto! Mi chiedo, però, se in cambio di 15 minuti di vanagloria sia giusto asfaltare tutto e tutti e in primis la propria dignità. mah, non capirò mai, sarò che sono troppo legato alle “cose” di qualche anno fa
        ciao Antonio, spero -ma ne dubito- che la situazione non peggiori. Mi sa che gli autori di sci-fi, erano dei principianti in confronto 🙂

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  3. Verissimo l’argomento è spinoso e mi sconforta (molto) vedere come non vi sia rimedio! I social sono pericolosi e ringrazio di avere 3 figli ormai adulti, appena sfiorati ai tempi da questo fenomeno da baracconi che fa male.

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    • È sempre il solito discorso di un “prodotto” con i suoi lati positivi e quelli negativi. Perché non c’è niente da fare: c’è chi lo usa bene e chi lo usa male, e noi nel mezzo a cercare di capire il mondo e le sue sfumature. Spesso non so cosa dire, nel senso che, nonostante siamo in mezzo a tutto questo, continuiamo a sperare che tutto cambi, quando invece non cambierà mai niente.

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